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ESCLUSIVA CALCIO SPEZIA, Tommy Beltrame: “Al “Picco” partite tutte difficili per gli avversari, spero di rivedere presto lì le Aquile”

L’ex esterno dello Spezia sull’avvio in Serie A delle Aquile: “Gioco, personalità, carattere: che Spezia! La Lazio del mio ex compagno Simone Inzaghi è forte, ma va affrontata a viso aperto. La società di via Melara esempio anche per la crescita di Settore Giovanile e giovani calciatori.”

La sua vita calcistica non è stata una “vita da mediano“, ma una vita di corsa su e giù lungo la fascia.

Ogni tifoso al “PiccoTommy Beltrame lo riconosceva subito e diversamente non poteva essere dati i 190 cm. di altezza.

Ma dai disinti o dalla tribuna lo capivi subito quando stava per “mettere la freccia e salutare”.

Si ingobbiva un po’ sul pallone e via, quello era il momento dello scatto, il momento il cui il suo avversario lo poteva solo guardare andarsene a mettere in mezzo l’ennesimo traversone.

Quattro stagioni in maglia bianca in Serie C1 e un brutto infortunio che lo tiene lontano dai campi per 11 mesi, ma anche 58 presenze solo in campionato a cui vanno aggiunti due “caps” ai Play – Off di Serie C e altrettanti in Coppa Italia.

A distanza di anni “Tommy” è rimasto aquilotto nell’anima e tifoso delle Aquile. Oggi lo abbiamo contattato scambiare due chicchiere in vista del match di domani contro la Lazio del suo ex compagno Simone Inzaghi.

Prima stagione in assoluto per lo Spezia in Serie A. Come hai visto gli Aquilotti in questo scorcio di stagione?

Come credo tanti di noi li vedo bene. Squadra preparata, mister e società ottimi che hanno svolto un grande lavoro. Poi, per la situazione che viviamo, è un campionato particolare. Per certi aspetti potrebbe essere più facile, per altri anche più complicato perchè non sai come si svolge la settimana di lavoro. Lo vedo molto bene, preparati tatticamente, tecnicamente e anche atleticamente. Felice di vederli di così!”

Tu che hai vissuto l’ambiente del “Picco” sulla tua pelle quanto manca alla squadra “la sua casa”?

L’ambiente del Picco per lo Spezia è importantissimo: giocare a Cesena è uno svantaggio. Giocare al “Picco” è bellissimo, mentre per gli avversari diventa davvero dura. Pubblico, tifo e città alla Spezia sono il 12° uomo in campo. Sembra una frase fatta, ma la realtà dei fatti è questa! Vedere Spezia in A al Picco è il sogno di tutti quanti.”

Potrebbe essere stato, invece, un vantaggio per i più giovani che dovevano esordire in Serie A non avere la “pressione” del tifo?

La pressione del tifo è questione personale e di carattere. Vedendo la squadra, la preparazione del mister e l’intensità di gioco penso che sarebbe stato solo a vantaggio anche degli esordienti. Anche noi abbiamo vissuto queste situazioni, in categorie diverse, però quando entravi in campo al “Picco” era difficile per gli avversari e meglio per noi. E’ una sensazione che ti porti avanti tutta la vita, mi auguro per loro che possano fare questa esperienza!

Un piccolo passo indietro. Cagliari-Spezia, come hai visto le Aquile?

Mi sono sentito prima della gara con un amico di Spezia. Secondo me era partita veramente difficile a Cagliari pechè i rossoblu sono avversari con cui non sai mai come possa girare la sfida. Sono squadre che hanno esperienza in A per la lotta salvezza, e poi il Cagliari è proprio attrezzato per fare bene. Vedendo la partita lo Spezia ha fatto un primo tempo bellissimo, nel secondo sono venuti fuori gli avversari. Credo che il match della “Sardegna Arena” sia lo specchio del campionato. Non sai mai cosa possa capitare in queste gare sia che affronti Cagliari, Inter o Juventus. Alla fine di una gara del genere hai mancato un gol un attimo prima, mentre un attimo dopo conquisti il rigore e pareggi al 94°! La dimostrazione della qualità della squadra e di come sa affrontare ogni avversario a viso aperto è la partita con la Juventus: lo Spezia per me è quello. Anche contro i Campioni d’Italia i ragazzi di Italiano davano pressione fino alle bandierine avversarie pronti a rubare palla e ripartire in attacco. E’ stato uno dei più bei primi tempi dello Spezia in questa stagione di Serie A.

E ora all’orizzonte si staglia un match impegnativo come quello contro la Lazio…

Partiamo dal fatto che sia un campionato particolare. La Lazio ha fatto una grande gara in Champions seppur reduce da debacle clamorosa con l’Udinese. Ogni gara sarà storia e lotta a sé. Mi auguro che lo Spezia affronti la partita con i biancocelesti sempre allo stesso modo: sempre a viso aperto e che non abbia paura di sbagliare. L’importante è provarci e lo Spezia fino adesso ci ha provato. La Lazio è squadra forte, forse con un po’ più di alti e bassi rispetto alla scorsa stagione. Simone Inzaghi, che era mio ex compagno a Carpi, ha costruito ottima squadra e ottimo gruppo. Sarà una gara difficile.

Hai “arato” la fascia dello stadio Alberto Picco per diverse stagioni entrando nel cuore dei tifosi aquilotti. Che ricordi hai di quelle annate in maglia bianca?

Principalmente credo che chiunque abbia giocato alla Spezia, e soprattutto in momenti storici come il mio, in una squadra forte come la mia, per quella categoria, il ricordo più bello è un ricordo generico. Era veramente tutto molto bello: dal ritrovarsi la mattina con i compagni per l’allenamento, alla gara alla domenica, al post partita fino a sentire quasi sul collo il fiato dei tifosi dello Spezia che al “Picco” ti spingevano a non mollare mai, a dare tutto per quella maglia e per quella città. La partita più emblematica? Quella vinta a Livorno, mamma mia ho ancora i brividi! L’unica nota negativa l’infortunio al Picco che mi ha costretto a undici mesi di lontanza dai campi, la cosa più dura da sopportare.

Cosa fa oggi Beltrame nella vita?

Sono rimasto nell’ambiente calcistico. Per tre stagioni sono stato il responsabile di un Settore Giovanile Dilettantistico gestendo 160 ragazzi. Poi faccio l’osservatore in giro per l’Italia. Mi piace molto lavorare nell’ambiente giovanile. Penso allo Spezia e credo che anche sotto questo punto di vista sia un modello. Contro l’Atalanta vi erano tre giocatori spezzini cresciuti nelle Giovanili in campo. Bastoni, Maggiore e Vignali, volendoci aggiungere anche Acampora sono quattro i prodotti del Settore Giovanile giunti fino alla Prima Squadra di Italiano. L’anno scorso c’era Alberti che era con me a Carpi insieme a Simone Inzaghi con De Biasi allenatore. Ora c’è Invernizzi, tutte figure preparate. Insomma io faccio questo, mi è sempre piaciuto e ho sempre lavorato con i ragazzini nei Settori Giovanili. E poi c’è la musica, la mia Stratocaster, il jazz e il blues…

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