Intervista del collega Armando Napoletano per Il Secolo XIX al dimissionario responsabile del marketing Luca Scafati che lascerà ufficialmente lo Spezia a far data dal prossimo 31 di marzo. Ecco le sue riflessioni in merito.
NON HO NULLA DA RIMPROVERARMI – «I social mi hanno attaccato? Sono la minoranza, fuori c’è un mondo che pensa e magari non scrive, non credo di aver nulla di rimproverarmi».
LE FRASI SULLO SCUDETTO DEL ’44 – «Lo Scudetto del ’44 è ingombrante e vetusto? Oggettivamente non ricordo di aver pronunciato questa frase, ma solo il fatto che lascio avendo imbastito un lavoro per festeggiare gli ottanta anni di questa magnifica storia, testimonia ciò che sento per la letteratura che ha creato».
IL LAVORO IN SOCIETA’ – «Nella realtà sono stato lo chief revenue officer, uno che ha cercato di moltiplicare gli introiti del club, agendo, ahimè, su biglietti, abbonamenti, sponsor, patnership. Se questo ha portato profitti è stato positivo, non si può sempre seguire una linea diversa per accontentare una parte».
NESSUN RIMPIANTO – «No, non ho nessun rimpianto perché avevo un ruolo di direttore vicario, non potevo essere anche simpatico, ma qui si contesta anche la promozione di una mascotte o i Platek, che spendono 50 milioni…».
PROPRIETA’ COME I PLATEK RARA – «Se il tifoso lo ritiene è giusto fischiare, ma credo che proprietà come queste siano rare oggi nel mondo del calcio e vanno protette. È una cosa che magari i tifosi un domani capiranno».
RESTERA’ A LA SPEZIA – «Una scelta, accettando una proposta favorevole da un’azienda, nulla di più. La città e Lerici mi sono entrati nel cuore e resto tifoso, anche per aver vissuto con questa società momenti indimenticabili».
PARTNERSHIP CON KAPPA SOLIDA – «La retrocessione non ha cambiato gli accordi, il rapporto è solido e quest’anno abbiamo ricevuto più materiale addirittura dell’anno prima».
