Al triplice fischio è tripudio per i giocatori aquilotti in un “Picco” gremito in ogni ordine di posto che non ha mai smesso di incitare i propri beniamini
E’ uno Spezia camaleontico come il suo nuovo allenatore quello che questa sera ha battuto al “Picco” l’Inter tornando a una vittoria che mancava in casa dalla sfida d’andata di settembre contro la Sampdoria.
Anche in quel caso fu 2-1, ma quanta acqua è passata sotto i ponti da quella vittoria. C’è un allenatore nuovo che non ha paura di rinnegare se stesso come successo all’intervallo visto che il 3-5-2 non girava soprattutto a centrocampo con uno Zurkowski spaesato e in attacco con l’atteso Shomurodov che aveva sbagliato il “grip” ai tacchetti.
E allora ecco i cambi di un camaleontico Semplici che inserisce Ekdal e Maldini all’intervallo ripristinando il 4-2-3-1 con cui scherma la difesa e trova il gol dal sapore di derby di Maldini.
Inzaghi fa quattro cambi in una volta e Semplici ha la contromossa pronta: cambia ancora il suo Spezia con un 4-3-3 inserendo Kovalenko che poi andrà a prendersi il rigore decisivo.
Semplici cambia anche nel recupero mettendo Wisnieski e finendo con la difesa a cinque.
Sarebbe semplice però limitarsi alla ottima lettura dell’allenatore, c’è anche tanto Dragowski in questo successo.
Para il rigore a Martinez che poteva indirizzare subito la partita, dice di nuovo no al “Toro” con un bolide alzato sopra la traversa, è sicuro, reattivo guida la difesa.
E poi c’è lui, c’è M’Bala che fa la guerra da solo contro i tre marcatori avversari e la vince pure: distrugge Acerbi e serve l’assist a Maldini e poi fa il record di gol in Serie A consegando una vittoria storica allo Spezia.
Non vanno poi dimenticate le prove di un gigantesco Ampadu che vince tutti i duelli aerei e di un Ekdal che protegge e scherma la difesa come lui sa fare limitando anche Brozovic che nel primo tempo aveva imperversato.
Si vedono i singoli, ma alla fine è una vittoria di tutto il Gruppo! Tutti uniti a lottare conquistando tre punti con sacrificio, cuore, coraggio e quel pizzico di fortuna che per imprese del genere non guasta mai.
E alla fine è il tripudio di tutti in un “Picco” gremito e festante in ogni ordine di posto: ora si può guardare al prosieguo di un campionato, che rimarrà difficile e complicato, con ritrovato ottimismo!
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Spezia cameleontico si salva con i guantoni di Dragowski e affonda con M’Bala
Al triplice fischio è tripudio per i giocatori aquilotti in un “Picco” gremito in ogni ordine di posto che non ha mai smesso di incitare i propri beniamini
E’ uno Spezia camaleontico come il suo nuovo allenatore quello che questa sera ha battuto al “Picco” l’Inter tornando a una vittoria che mancava in casa dalla sfida d’andata di settembre contro la Sampdoria.
Anche in quel caso fu 2-1, ma quanta acqua è passata sotto i ponti da quella vittoria. C’è un allenatore nuovo che non ha paura di rinnegare se stesso come successo all’intervallo visto che il 3-5-2 non girava soprattutto a centrocampo con uno Zurkowski spaesato e in attacco con l’atteso Shomurodov che aveva sbagliato il “grip” ai tacchetti.
E allora ecco i cambi di un camaleontico Semplici che inserisce Ekdal e Maldini all’intervallo ripristinando il 4-2-3-1 con cui scherma la difesa e trova il gol dal sapore di derby di Maldini.
Inzaghi fa quattro cambi in una volta e Semplici ha la contromossa pronta: cambia ancora il suo Spezia con un 4-3-3 inserendo Kovalenko che poi andrà a prendersi il rigore decisivo.
Semplici cambia anche nel recupero mettendo Wisnieski e finendo con la difesa a cinque.
Sarebbe semplice però limitarsi alla ottima lettura dell’allenatore, c’è anche tanto Dragowski in questo successo.
Para il rigore a Martinez che poteva indirizzare subito la partita, dice di nuovo no al “Toro” con un bolide alzato sopra la traversa, è sicuro, reattivo guida la difesa.
E poi c’è lui, c’è M’Bala che fa la guerra da solo contro i tre marcatori avversari e la vince pure: distrugge Acerbi e serve l’assist a Maldini e poi fa il record di gol in Serie A consegando una vittoria storica allo Spezia.
Non vanno poi dimenticate le prove di un gigantesco Ampadu che vince tutti i duelli aerei e di un Ekdal che protegge e scherma la difesa come lui sa fare limitando anche Brozovic che nel primo tempo aveva imperversato.
Si vedono i singoli, ma alla fine è una vittoria di tutto il Gruppo! Tutti uniti a lottare conquistando tre punti con sacrificio, cuore, coraggio e quel pizzico di fortuna che per imprese del genere non guasta mai.
E alla fine è il tripudio di tutti in un “Picco” gremito e festante in ogni ordine di posto: ora si può guardare al prosieguo di un campionato, che rimarrà difficile e complicato, con ritrovato ottimismo!
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