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Kovalenko e la guerra in Ucraina: “Mio padre ha un fucile, spera di non usarlo”

I suoi famigliari sono rimasti in Ucraina sotto i bombardamenti: “Lo Spezia mi aiuta veramente tanto, è una Società fantastica. Ora spero di riabbracciare la mia famiglia!

Viktor Kovalenko non può godersi appieno il momento felice in casa Spezia dopo la vittoria determinante ottenuta lo scorso sabato pomeriggio contro il Venezia.

Per il calciatore ucraino è, ovviamente,  un periodo di grande apprensione per la guerra che si sta verificando nel suo paese natale.

E’ stato lui stesso a descrivere il proprio difficile momento di vita in un’intervista pubblicata oggi da La Gazzetta dello Sport.

A 15 km da casa mia sono state sganciate bombe – racconta il calciatore in prestito dall’Atalanta – e sarebbe impossibile far scappare la mia famiglia. I russi sparano, non importa che ci siano civili. In più, i miei genitori non accetterebbero mai di partire, come tanti. Se si abbandona la casa al ritorno non si ritroverà nulla. Non c’è scelta, restare e difendere la propria vita e la propria casa. Mio padre ha un fucile e nel caso difenderebbe se stesso e la famiglia“.

Lì a Kherson, sotto le bombe, sono rimasti infatti il 52enne padre Viktor, la mamma 55enne Ludmilla, il 32enne Dimitri, fratello maggiore del calciatore, e il piccolo Igor, nipote del centrocampista aquilotto di appena 5 anni.

Un periodo davvero duro dove è anche difficile prendere sonno per il calciatore che in Ucraina ha vestito la maglia dello Shaktar Donestk.

Per dormire prendo alcuni medicinali che mi ha consigliato lo Spezia, ma è molto complicato. Vivo costantemente con il pensiero di qualche brutta notizia. Migliaia di persone sorridevano al futuro, ora non hanno più nulla“.

L’unico modo che Kovalenko trova per avere un po’ di serenità è sempre lo stesso: il calcio e lo Spezia.

Il calcio mi aiuta, mi distraggo per qualche ora. Spero di giocare con l’Ucraina i play-off mondiali, sarebbe molto bello. Lo Spezia mi aiuta tanto, è un club meraviglioso e come una grande famiglia. Adesso spero solo di riabbracciare la mia vera“.

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