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Maggiore: “Ora conta solo la salvezza, ma la Nazionale rimane il mio sogno”

Il Capitano si è raccontato a Goal: “E’ normale avvertire un po’ di pressione per la fascia da Capitano, sono anche di Spezia. Thiago Motta differente dagli altri allenatori, mi dà molti consigli utili dato che era un centrocampista

Il capitano aquilotto Giulio Maggiore ha parlato in esclusiva ai microfoni di Goal toccando tanti punti sul proprio percorso nello Spezia.

Dagli allenatori alla Serie A, dal ritorno dal Milan giovanissimo fino alla fascia di Capitano, dall’importanza della salvezza fino al sogno Nazionale.

STAGIONE –Siamo una squadra in costante crescita. Siamo partiti con qualche difficoltà dovute ai molti cambiamenti estivi. Siamo arrivati dove siamo oggi, crescendo piano piano ma tutti insieme. L’ultimo periodo è stato fantastico: abbiamo ottenuto tre vittorie di fila che non erano mai state fatte prima. Siamo molto soddisfatti ma la stagione è lunga. C’è ancora da lavorare e migliorare, ma definirei questa stagione come quella della crescita costante“.

THIAGO MOTTA – “Quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per conoscere l’ambiente e i giocatori. Ci sono state delle difficoltà ma abbiamo saputo reagire senza pensare a nessun tipo di discorso extra campo. Siamo andati a Napoli nel periodo in cui c’erano tante voci e abbiamo vinto. Ora stiamo ottenendo i risultati che speravamo e vogliamo continuare su questa strada. Ci siamo sempre concentrati sul dare il massimo in campo”.

IL THIAGO MOTTA ALLENATORE –  “E’ un pò differente dagli altri allenatori perché non ha un modulo preferito. Lui crede che i giocatori possano interpretare diversi ruoli in base al tipo di partita che affrontiamo. Vuole che la squadra giochi sempre a calcio partendo dal portiere e io mi trovo molto bene in questo sistema. Gli ultimi mesi sono stati soddisfacenti e positivi”.

CONSIGLI DA THIAGO – Quando lui prepara qualcosa a livello tattico dà molti consigli, specialmente ai centrocampisti, dall’alto della sua esperienza in quel ruolo. Era un giocatore formidabile e lo ricordo molto bene ai tempi in cui giocava nell’Inter. Per questo è normale che quando lui parla, lo ascolti e cerchi di assimilare tutto quello che ti dice“.

IDOLI D’INFAZIA –  “Non l’ho visto tanto in azione perché ero piccolo ma dopo aver rivisto le immagini negli anni a venire sono diventato fan di Ronaldo Il Fenomeno. Tra i centrocampisti mi piacevano molto Steven Gerrard e Claudio Marchisio”.

I GIOCATORI DI OGGI – “In Premier seguo De Bruyne. Poi seguo anche altri ragazzi più giovani: ad esempio Locatelli che conosco e con cui ho giocato in Under 21. Cerco di osservare tanti giocatori e carpire qualcosa da ognuno di loro”.

VINCENZO ITALIANO –  “Senza dubbio, lui è stato fondamentale per la mia crescita. Mi ha aiutato a migliorare le mie capacità di inserimento in area e mi sono sempre trovato bene con lui. Mi ha fatto sempre giocare tanto e quindi sono cresciuto anche dal punto di vista della continuità”.

 

RUOLO PREFERITO –  “Penso che il mio ruolo sia la mezzala di sinstra perché prediligo stare negli ultimi 25 metri di campo, però mi piace anche abbassarmi se c’è bisogno di giocare. E’ il ruolo che si sposa con le mie caratteristiche”.

CAPITANO PIU’ GIOVANE DELLA SERIE A – Oltre ad essere un ragazzo giovane sono anche di La Spezia, per cui è normale avvertire un pò di pressione. Ci sono tante responsabilità da capitano, sia in campo che fuori. E’ comunque una cosa che mi dà soddisfazione e farlo da spezzino vale ancora di più”.

MILAN ADDIO, SPEZIA ECCOMI –  “Il Milan mi ha notato quando avevo 9 anni, poi a 14 mi sono trasferito a Milano. Dopo un paio di mesi, però, a causa di un infortunio, e anche perché mi sono trovato in una situazione più grande di me che non mi faceva stare bene e mi impediva di pensare al calcio, sono tornato a casa. Sono tornato allo Spezia e da lì è partito il mio percorso nelle giovanili. Non riuscivo a stare bene. Probabilmente gli infortuni erano una conseguenza del fatto che non fossi totalmente concentrato. Quando sei al Milan hai sicuramente più possibilità rispetto ad una società che era appena arrivata in Serie B come lo Spezia. Però il mio percorso è andato sempre in crescendo e devo dire grazie al club che mi ha permesso di arrivare fino a qui”.

IL SOGNO NAZIONALE – “E’ un sogno perchè la Nazionale è il meglio che ci sia. Ci deve andare chi realmente lo merita e chi fa bene con il proprio club. Penso di essere un ragazzo in crescita e magari nei prossimi anni avrò la possibilità di realizzare questo sogno. La vivo senza alcun tipo di pressione ma sono convinto che attraverso il lavoro potrei guadagnarmi questa possibilità”.

SALVEZZA – “La strada è lunga e ci sono ancora molte partite. La Serie A è un campionato dove può cambiare tutto da un momento all’altro. Se resteremo concentrati, continuando a giocare con questo spirito possiamo avvicinarci alla salvezza, ma dobbiamo continuare così”.

SOLO LO SPEZIA – “Altre squadre o campionati esteri? La salvezza è un obiettivo troppo importante e non penso a quello che può succedere la prossima estate. Sono molto concentrato sul presente. Pensiamo a raggiungere la salvezza e poi vediamo cosa succederà”.

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