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VERONA-SPEZIA 4-0, LE PAGELLE DI CS: SI SALVANO SOLO VERDE E BASTONI

Amian di sale, mentre Zoet si conferma olandese “poco” volante. Podgoreanu quasi un corpo estraneo: evidente passo indietro per Thiago Motta

ZOET 4,5: Se sul terzo gol non ha colpe la “paperona” che compie sul gol di Bessa, che vale il poker del Verona, è evidentissima. Come è evidente la differenza tra lui e il collega Montipò che sulle conclusioni dello Spezia, sicuramente più difficili di quella di Bessa, si fa sempre trovare pronto. Male anche sul diagonale del raddoppio di Faraoni: qualcosa in più l’olandese (poco) volante avrebbe dovuto fare. Titubane nell’uscita (che non c’è) in apertura di partita sul colpo di testa vincente di Simeone.

AMIAN 4: Pietrificato sul gol di Simeone che sblocca la partita dopo appena 4′ minuti di gioco: l’argentino lo sovrasta di testa e insacca in rete mandando immediatamente in discesa la partita per il Verona. Perde un sanguinoso pallone sulla tre quarti per una grave ingenuità e solo il recupero di un compagno salva le Aquile dal gol. Approccio alla partita da incubo: Thiago Motta lo lascia negli spogliatoi all’intervallo. (46° SHER 6: La peggior partita per il debutto del giovanissimo centrocampista svedese che, unico mediano di ruolo a disposizione, si piazza in mezzo al campo e prova a far girare palla con alterni risultati. Sufficienza sulla fiducia.)

HRISTOV 5: Leggerino nei contrasti, troppi gli svarioni a livello difensivo. Quanto manca Erlic!

NIKOLAOU 5,5: Non giocherebbe neanche così male, ma alla lunga senza nessuno che lo aiuta a reggere la fase difensiva dei bianchi crolla insieme ai compagni.

BASTONI 6: Quando spinge sembra possa sempre far male agli avversari, qualche difficoltà in più in fase difensiva con lo svarione, in collaborazione con i compagni, in occasione della rete del raddoppio di Faraoni. Veramente ingiusta l’espulsione subita e non ci si capacita di come il VAR non intervanga nella circostanza!

GYASI 5,5: E’ costretto ad adattarsi in un ruolo non suo come quello di mezzala. Si sacrifica, ma non è proprio nelle sue corde e si vede. In un’occasione riesce a mettere in difficoltà Montipò che risponde con un grande intervento.

SALVA FERRER 5: Mediano adattato che alla fine non è né carne né pesce e che alla lunga “affoga” in mezzo alla marea gialloblu. Colpevole nel lasciare troppo spazio al Verona nell’azione del poker arretrando troppo.

VERDE 6,5: Costretto in pratica a giocare da mezzala a sinistra si sfianca nel cercare di dare una mano ai compagni in copertura, ottima in tal senso una sua chiusura su Lazovic lanciato sulla sinistra. Prova a innescare i compagni, splendido un pallone in verticale per Manaj, e farsi pericoloso come su un calcio piazzato che costringe alla grande parata Montipò. Nella ripresa ancora splendido il suo assist mancino che libera Strelec al tiro con lo slovacco che si divora il gol. L’ultimo che si arrende.

ANTISTE 5: Da esterno non si esprime come da prima punta e dopo la partita con il Milan questa con il Verona lo certifica. Si ricorda un suo colpo di testa sul fondo su azione d’angolo. Se non ci fossero tutte le giustificazioni del caso sarebbe un evidente passo indietro. (60° NZOLA 5: Ancora evidentemente indietro di condizione)

MANAJ 5: Il gol che si è divorato a portiere battuto alzando sopra la traversa nel primo tempo è ancora negli occhi di tutti. Colpisce una traversa di testa e impegna severamente Montipò su invito di Verde, ma se avesse insaccato quel pallone poco prima della mezzora la partita poteva prendere una piega differente.

PODGOREANU 4,5: Non raddoppia per aiutare Bastoni in fase difensiva e non riesce a farsi pericoloso in attacco: quasi un corpo estraneo alla squadra. Acerbo, ancora molto acerbo. (60° STRELEC 5: Si divora un gol calciando altissimo sopra la traversa solo e libero da marcature davanti a Montipò.)

THIAGO MOTTA 5: Va bene tener conto delle tantissime assenze, ma è proprio l’atteggiamento e l’approccio alla partita del suo Spezia che è sbagliato. Andare sotto su un’azione da calcio da fermo dopo appena 4′ minuti di gioco denota problemi evidenti nell’approccio. Il gol del raddopio di Faraoni con la squadra completamente ferma e che si limita a guardare gli avversari certificata la giornata no dopo 15′ minuti di gioco. Sempre tenendo conto delle assenze il passo indietro è evidente: La differenza? Dall’arrivo di Tudor il Verona è diventato squadra, lo Spezia non lo è ancora.

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