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Lazio-Spezia 6-1, le pagelle: disastro Amian, ma si salvano in pochi

Thiago Motta sceglie di mettere il francese in difesa, ma l’ex Tolosa è carne da macello contro il velocissimo tridente della Lazio. Stecca anche Maggiore. Si salvano solo Zoet e Verde

ZOET 6: In molti lo hanno criticato dopo Cagliari, ma lui ancora una volta risponde sul campo. Sul 2-1 tiene i suoi in partita con due grandissime parate su Pedro di cui una a tu per tu. Ci mette anche un calcio di rigore neutralizzato a Immobile. Nella ripresa non può niente su Felipe Anderson che gli si presenta da solo davanti alla porta, ma salva ancora a tu per tu con Pedro. Anche Hyasi gli arriva a calciare in faccia. C’è veramente poco di più da chiedergli.

AMIAN 4: Dicevano che poteva giocare anche da difensore centrale, ma rispetto alle prime due partite da esterno destro è un disastro totale. Perde tutti gli uno contro uno con Felipe Anderson. Emblematico quello del gol de 4-1 con sombrero del giocatore brasiliano. Sull’azione seguente stende il brasiliano e si merita l’espulsione diretta, forse un po’ severa. Per noi rimane un esterno di destra.

ERLIC 5: Gli arrivano da tutte le parti con un centrocampo che non fa filtro e i compagni di reparto che si fanno infilare di continuo. Prova ad aiutare un Amian in netta difficoltà, ma non è per niente facile. Alla lunga cede anche lui.

NIKOLAOU 5,5: I laterali della Lazio sono velocissimo, mentre lui con il suo fisico non è davvero un fulmine di guerra. Rimane comunque il migliore del pacchetto difensivo. Chude da terzino sinistro sacrificandosi.

VIGNALI 4,5: Sorpresa di formazione per Thiago Motta, ma non si vede assolutamente il suo contributo. Non aiuta la difesa lasciata spesso agli uno contro uno. Colpevole del gol del 3-1 su cui si fa sovrastare da Immobile su azione d’angolo nel recupero della prima frazione. Preso d’infilata da Hyasaj sul gol del 5-1. (81° ANTISTE SV: Il gioiellino francese giocatore più pagato della storia dello Spezia assaggia la Serie A nella giornata peggiore.)

MAGGIORE 5: Contro la Lazio come l’anno scorso non certo le sue migliori prestazioni stagionali. Unico centrocampista di ruolo in campo, ma può fare davvero poco per arginare la “marea biancoceleste”. (71° SALA 5: Non ha modo di mettersi in mostra, ma non fa neanche niente per farlo. Asfaltato in mediana, ruolo che oggettivamente non pare, almeno stasera, essere il suo.)

BASTONI 4,5: Era andato benissimo in casa del Cagliari e così Thiago Motta prova a ripetere l’esperimento anche in casa della Lazio. Stritolato tra Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Lucas Leiva: tanta corsa, quasi sempre senza costrutto.

SALVA FERRER 4,5: Dopo Pordenone e Cagliari continua a soffrire sulla corsia opposta a quella di appartenenza tranne che questa volta la qualità degli avversari si alza in maniera esponenziale. Dalla sua parte concede spazi e praterie in cui puntalmente i bianco celesti si infilano facendo non male, ma malissimo.

VERDE 6: Per essere al posto giusto nel momento giusto e spingere in rete il gol del vantaggio. Poi a livello offensivo sparisce anche perchè non è aiutato minimamente dai compagni. Si sacrifica in un’importante lavoro difensivo rientrando spesso a centrocampo. (59° MRAZ 5,5: Prova a fare il riferimento offensivo, ma oggettivamente entra a gara compromessa e con la squadra ridotta in dieci uomini. Cosa poteva fare?)

GYASI 5,5: Si vede pochissimo dalla parti di Reina, però aiuta in fase difensiva prendendosi un’ammonizione per una trattenuta su Lucas Leiva, ma non basta. Ha il merito dell’azione inziale che porta al vantaggio di Verde con la sua conclusione respinta da Reina sui piedi del N°10 aquilotto.

COLLEY 5: Fa veramente poco questa volta. All’inizio prova a scambiare con Verde, ma ne esce una conclusione altissima. Non aiuta in fase difensiva come successo con il Cagliari. (59° HRISTOV 5: Nelle intenzioni di Thiago Motta doveva rimpolpare la difesa e aiutare a non incassare un passivo peggiore. Cosa che puntualmente non gli riesce.)

ALL. THIAGO MOTTA 4: Non siamo sicuri che sia il peggior compleanno della sua vita, ma sicuramente è uno dei più brutti. Però ci mette tanto troppo di suo. Amian nella linea a tre dietro è un suicidio oltretutto togliendolo dalla corsia dove rende molto bene per inserire un Vignali apparso spaesato. Una difesa a tre di giocatori molto forti fisicamente contro un tridente rapido e veloce come quello laziale sembra un suicidio già in partenza: i 90′ minuti dell’Olimpico lo confermano. A centrocampo gli mancano gli uomini, ma lo Spezia è lì che inizia a perdere la partita. E se per una volta non gira neanche Maggiore vuol dire che oggi va proprio tutto storto.

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