L’esterno d’attacco dello Spezia si è raccontato ai microfoni della BBC Sport. “Sono stato fortunato a incontrare mister Italiano: per me è l’allenatore perfetto. Che emozione incontrare CR7. Ora voglio la Coppa d’Africa con il Ghana.”
Emmanuel Gyasi, esterno d’attacco dello Spezia, si è raccontato ai microfoni della BBC Sport in una lunga intervista “spesa” tra i suoi due grandi amori calcicitisci: lo Spezia e la nazionale del Ghana.
LE BLACK STARS E IL GHANA – “Il mio sogno d’infanzia è sempre stato quello di indossare la maglia della nazionale del Ghana. Volevo diventare un calciatore e giocare per il Ghana: non ho mai avuto dubbi al riguardo. In passato avevo due idoli nella nostra squadra nazionale: Stephen Appiah e Asamoah Gyan. Erano fantastici, li adoravo e guardavo tutte le loro partite. Sono andato in Ghana da bambino e vivevo lì con i miei nonni e mio zio. È stata una grande esperienza per me, mi ha permesso di conoscere le mie origini e la cultura del mio Paese. Quando poi sono tornato in Italia, continuavo a sentire che il Ghana mi era molto vicino. Nonostante io sia nato in Italia e qui mi trovo molto bene, la mia terra di origine è il Ghana. Il mio legame con il Ghana non è mai svanito o diminuito nel corso degli anni. Queste sono le mie origini. Questa è la mia patria. È qualcosa di indelebile nel mio cuore.”
LA PRIMA CONVOCAZIONE E LA COPPA D’AFRICA – “C’erano state alcune speculazioni su di me, ma non avevo mai parlato con nessuno della Ghana Football Association prima, poi sono stato finalmente convocato! Il Ghana è un importante paese calcistico in Africa, con migliaia di bravi giocatori. Sono molto orgoglioso di me stesso. Il Ghana è una squadra nazionale forte, un buon mix di giovani interessanti con buone potenzialità e giocatori più esperti. Anche l’allenatore e il suo staff sono molto preparati. Le Black Stars hanno giocato diversi Mondiali e Coppa d’Africa: il nostro sogno e quello dei nostri tifosi è vincere il trofeo. Sappiamo che non sarà facile e dovremo pensare partita per partita, ma andremo lì per realizzare i nostri sogni. Dobbiamo credere in noi stessi.”
GHANESI D’ITALIA – “Ho conosciuto Alfred Duncan e Kwadwo Asamoah (gli unici altri nazionali del Ghana in Serie A, Ndr) quando abbiamo giocato contro il Cagliari, abbiamo fatto una bella chiacchierata dopo il fischio finale e mi hanno dato qualche consiglio, per questo li ringrazio“.
LA SERIE A E LO SPEZIA – “Abbiamo mantenuto il nucleo della squadra dell’anno scorso e questo ci ha aiutato a integrare i giocatori che sono arrivati in estate. Prima di giudicare effettivamenteil nostro campionato preferisco aspettare e mettere la ciliegina sulla torta. Finora abbiamo fatto bene, ma dobbiamo finire con nel modo giusto!”
IL GOL PROMOZIONE – “Non dimenticherò mai quel risultato. È stato un momento storico per noi. Alla fine siamo stati promossi in Serie A, cosa che non era mai successa prima nei 100 e oltre anni di storia del club. Lo Spezia è un grande club: si occupa di tutto e noi dobbiamo solo concentrarci sul nostro lavoro in campo“.
MISTER ITALIANO – “Un giocatore deve essere fortunato e incontrare l’allenatore perfetto e questo è successo a me, sento la sua fiducia e questo mi ha fatto crescere molto. È il mio terzo anno qui, lo Spezia mi sembra una seconda casa. Ho trovato la stabilità necessaria e la maggior parte di questo dipende dall’allenatore.”
IL MITO CR7 – “Cristiano Ronaldo ha vinto tutto e ha ancora la stessa determinazione: è un esempio che ogni bambino, che vuole diventare un calciatore, dovrebbe seguire. Quest’anno ci siamo affrontati in campo, abbiamo parlato e ci siamo scambiati le maglie: normalmente lo vedevo in tv e all’improvviso era lì, in piedi davanti a me. È stata un’emozione incredibile, non posso persino spiegarlo. “