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ESCLUSIVA CS, GRAMMATICA: “ERLIC E MAGGIORE TALENTI, MA CHE BRAVO MELUSO!”

Lo spezzino diesse del Siena ed ex Spezia applaude le intuizioni Estévez, Ismajli, Verde e Leo Sena. “I Platek pian piano imporranno il loro modo di operare nello Spezia. Nei prossimi anni la tendenza del calcio italiano sarà questa. Per il Settore Giovanile determinante la costruzione del Centro Sportivo Ferdeghini.”

Spezzino ed ex Spezia Andrea Grammatica ricopre oggi il ruolo di Direttore Sportivo del Siena allenato dalla vecchia conoscenza aquilotta Alberto Gilardino in Serie D.

Dopo il nuovo fallimento dei toscani la scorsa estate è entrata nel club una nuova proprietà dall’est Europa che ha puntato sul dirigente spezzino cresciuto proprio nello Spezia Calcio, ma poi passato attraverso le esperienze con Reggiana, Virtus Entella e anche Spal.

Lo raggiungiamo telefonicamente mentre è in viaggio che si sta dirigendo verso Siena.

Ho avuto la fortuna di iniziare nel calcio professionistico venti anni fa proprio con la squadra della mia città dove ho ricoperto vari ruoli. In seguito mi sono formato sia come D.s. che Diretto dell’Area Tecnica e ho fatto varie esperienze con squadre come Reggiana, Entella, Spal due anni e da quest’estate sono il Direttore Sportivo del Siena. Posso sicuramente dire di aver avuto la fortuna di lavorare per tre anni con proprietà straniere e questo mi consentito di fare un’esperienza di lavoro più allargata e con una visuale più aperta verso quello che sarà il calcio del futuro in Italia.

Parlando di proprietà straniere non può che saltare alla mente la nuova proprietà USA dello Spezia insediatasi a inizio febbraio. Che cosa ne pensa di questo cambio di rotta?

Ormai la tendenza è questa, nel giro prossimi quattro o cinque anni le proprietà estere in Italia aumenteranno. Io, per fortuna, ho già avuto modo di aver fatto esperienze con due proprietà estere in carriera. Penso che i Platek pian piano, entrando a conoscenza del “mondo Spezia” imporrano il loro metodo di lavoro e il loro marchio. Ad adattarsi dovranno essere le persone che lavorano già all’interno della società. Con la crisi che vive il “Paese Italia” la differenza la fa la capacità di intengrazione tra le due mentalità e le due culture sportive differenti. Penso che con questo binomio lo Spezia si sia garantito un futuro più roseo.

Uno Spezia che sta stupendo in positivo in questa sua prima stagione in Serie A

Per me, da spezzino e tifoso, è stato un peccato non poterlo vedere dal vivo, però mi ha veramente impressionato. Anche contro le grandi squadre ha mantenuto ritmo e personalità tenendo in mano la partita con grande sicurezza. Un grande campionato al di sopra delle aspettative a mio modesto parere e quindi, da spezzino, sono molto contento.

Nello Spezia ha lavorato nel Settore Giovanile, un settore giovanile che ha sfornato elementi del calibro di Maggiore, Vignali, Bastoni e Acampora ora tutti protagonisti nel massimo campionato

Il lavoro, del quale si raccolgono ora i frutti, parte da lontano perchè io credo che il salto diqualità enorme lo si sia fatto attraverso la ristrutturazione e il Centro Sportivo del “Ferdeghini”. Le strutture sono di importanza fondamentale per una società, figuriamoci importante come lo Spezia. Nello specifico poi mi ricordo molto bene l’annata della Beretti ’96 dove Maggiore era aggregato da “sotto leva”: dava già sensazioni che potesse fare buone cose. Così come l’annata 2000 dei vari Moracchioli, Candela e Scarlino prometteva potesse uscire qualcosa di buono. E’ stato fatto un lavoro egregio. Quando si lascia lavorare le persone con calma e tranquillità i gruppi vengono fuori. Poi ci vuole anche la mano del tecnico: guardate Italiano come ha trasformato Bastoni. Lo davano in Serie C a fine estate, ora per rendimento è uno dei migliori terzini sinistri del campionato italiano di massima serie.

Vede qualche talento in rampa di lancio nell’attuale Settore Giovanile dello Spezia?

Il lavoro attuale del Settore Giovanile non è giudicabile per via della pandemia da Coronavirus. Ci vuole più tempo, più continuità e i ragazzi andranno testati in gare più vere.

Sulla bocca di tutti ora ci sono Maggiore ed Erlic che hanno già importanti offerte di mercato per la prossima annata. Che idea si è fatto sui due giocatori?

Erlic lo conosco bene sin dai tempi di Parma. Aveva grande struttura, ma a quel tempo era ancora molto macchinoso. Credo che sia un calciatore da media/alta Serie A: ha i connotati di un centrale difensivo importante. Sul mercato, oltre che in Italia, penso possa interessare anche in Inghilterra e nel nord Europa. E’ un calciatore che ha coraggio, esuberenza e mentalità. Con la cessione all’estero la valutazione crescerebbe di molto.

Maggiore l’ho vissuto in prima persona da ragazzino nel Settore Giovanile e mi ha sorpreso. Si percepiva che aveva talento, ma ha avuto una crescita altissimi livelli superando anche qualche limite fisico con grande lavoro e abnegazione. Penso possa avere un grandissimo mercato anche nel nostro campionato. Restare? Ai calciatori consiglio sempre di fare uno step successivo. Nell’immaginario però, se ragioniamo da tifosi, ci piacerebbe sempre avere nelle nostre fila un calciatore che è cresciuto nel Settore giovanile diventando capitano e bandiera della squadra. Sarebbe una cosa meravigliosa. Se continua a crescere così, però, negargli un altro tipo di percorso sarebbe difficile.

Quest’estate Meluso è stato molto criticato da una parte di tifoseria, ma ha fatto un mercato importante concentrandolo in 35 giorni. Sono arrivati elementi che si sono rilevati determinanti e con operazioni vantaggiose. Lei come giudica le varie operazioni?

Estevéz e Leo Sena sono due giocatori mediamente superiori e sono stati due colpi importanti. Pobega lo si conosceva e chi ha seguito la B sapeva che poteva fare la A pur avendo ancora grossi margini di miglioramento. Del resto parliamo di un 21enne che è già tre stagioni che sta già giocando con continuità. Ismajli è un centrale moderno e adatto per quello che chiede mister Italiano, ossia di avere una difesa molto alta e forte fisicamente. Meluso è stato bravo, ancora di più se si pensa che non è stato facile fare mercato perché c’era poco tempo.

Tra i colpi importanti del Direttore Generale aquilotto si è dimenticato di Daniele Verde. Un’operazione anche economicamente molto vantaggiosa…

E’ un giocatore che quando uscì dal Settore Giovanile giallorosso si pensava potesse essere adatto alla Roma stessa o a squadre simili. Ha fatto due esperienze importanti all’estero che secondo me lo hanno formato anche dal punto di vista del carattere. E’ in netta crescita rispetto al fumoso giocatore delle prime apparizioni in Italia. E’ diventato concreto e decisivo in zona gol, gioca per la squadra, aiuta i compagni ripiegando e in campo sembra divertirsi. Il suo riscatto a 600.000 € è una grande operazione.

C’è anche qualche caso più “spinoso” come il rinnovo di Ricci che tarda ad arrivare…

Credo che per giudicare queste operazioni bisogna conoscere la realtà molto dall’interno. Bisogna vedere se per il giocatore è solo questione economica o se lo stesso ha il desiderio di iniziare un altro percorso calcistico altrove. Personalmente sono convinto che nessun calciatore sia indispensabile. Se entrambe le parti lo vorranno si andrà avanti, altrimenti non sono per legarmi a calciatori che non sono convinti di restare. Potrebbero avere anche altre ambizioni.

Chiudiamo questa lunga chiacchierata con un commento su mister Vincenzo Italiano

Ho avuto la fortuna di conoscere il mister in Serie D ed ero convintissimo che potesse affermarsi in Serie A perchè ha talento, passione e tutte e qualità per affermarsi a buonissimi livelli. Questa stagione finora condotta in maniera magistrale credo ne sia la più limpida dimostrazione.

 

 

 

 

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