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ESCLUSIVA CS MALTAGLIATI: “Che mentalità questo Spezia! E’ merito di Italiano”

L’ex centrale difensivo aquilotto gioca in anticipo Spezia-Cagliari: “Lo Spezia è molto più squara, il Cagliari ha più qualità. Assenze? Giusto dare fiducia a Piccoli. Con lo Spezia la mia promozione più emozionante!”

Quarantesei presenze in Sardegna con la maglia del Cagliari nella stagione 2004/2005 in Serie B terminata con la sua quarta promozione in Serie A conquistata.

Al termine del campionato la decisione di ripartire e approdare in riva al Golfo per indossare la maglia bianca dello Spezia.

Era la stagione 2005/2006 quella dell’incredibile cavalcata della squadra di Soda dalla Serie C alla Serie B tornando in cadetteria dopo oltre cinquant’anni dall’ultima apparizione.

Una stagione indementicabile con un campionato vinto davanti a una corazzata come il Genoa.

Roberto Maltagliati, arcigno centrale difensivo, l’ha più volte definita la sua “promozione più bella” per portata dell’impresa compiuta ed emozioni provate.

Rimane in maglia bianca anche la stagione successiva contribuendo alla grande salvezza con la vittoria contro la Juventus all’ultima giornata e la salvezza al doppio Play-Out con l’Hellas Verona.

Chiuderà il suo periodo da giocatore allo Spezia con 41 presenze all’attivo.

Tornerà nel “nido delle Aquile” come collaboratore tecnico e poi come allenatore della formazione Primavera.

Sabato si gioca al “Picco” un delicatissimo Spezia-Cagliari. Lei che è grande ex di entrambe come vede la sfida?

Lo Spezia è molto più squadra del Cagliari che però può contare su una qualità tecnica della rosa superiore a quella delle Aquile. Arrivano entrambe da due sconfitte, ma due K.O. che reputo molto diversi. Lo Spezia anche con l’Atalanta ha dimostrato di essere squadra che non molla mai e che se la gioca con tutte, poi magari la superiorità tecnica dell’avverario fa la differenza in alcuni frangenti. Il Cagliari arrivava da un periodo positivo, ma anche se affrontava la Juventus mi ha deluso parecchio: dopo mezz’ora la partita era già finita. I sardi mi sono sembrati con poche idee e molto arrendevoli, questo mi fa pensare in maniera negativa eppure Semplici era partito benissimo, bisogna vedere se la sua “cura” può proseguire. A me il Cagliari di Di Francesco piaceva molto: giocava la partità, però i risultati non arrivavano. Sarà comunque una partita delicata per entrambe. Lo Spezia può permettersi il pareggio, il Cagliari no.

Cosa le piace di questo Spezia?

La mentalità! Italiano ha fatto un lavoro impressionante. Lo Spezia non soffre con nessuna squadra, è sempre in partita e gioca contro ogni avversario alla pari. Poi a livello tecnico con le grandi squadre lasci per forza di cose qualcosa, ma a livello tattico e di gruppo è sempre sul pezzo. E’ anche una squadra bella da vedere. Inoltre Italiano è veramente un grande mister. E’ una forza aggiunta a questa squadra. Sempre ben messa in campo.

 

Lo Spezia avrà quattro assenze molto pesanti tra Coronavirus e infortuni, questo influirà?

Sono sicuramente assenze importanti, ma anche i ragazzi che hanno giocato meno dimostreranno il proprio valore. Non  penseranno neanche alle assenze: la partita è talmente determinante che non vorranno far rimpiangere i titolari.

Mancherà anche il bomber della squadra Nzola, già autore di nove reti prima dell’infortunio. Lancerebbe Piccoli titolare?

Credo che sia un buon giocatore, un ragazzo interessante. Penso che non farà rimpiangere Nzola anche se il francese ha fatto veramente grandi cose prima di essere limitato dall’infortunio. Piccoli è un classe 2001 e bisogna dargli tempo, ma ha già fatto vedere cose importanti in questa stagione.

Il Cagliari ha una rosa che a livello tecnico potrebbe puntare addirittura all’Europa League, ma si trova invischiato nella lotta salvezza…

Se mi limitassi a constatare i singoli direi che non ci sarebbe partita, ma il gruppo fa tanto e quello di Italiano è un gruppo vero. Mi ricorda il nostro gruppo che vinse il campionato di Serie C salendo in B, un gruppo incredibile, e c’era un Genoa che quell’anno a livello di singoli ci surclassava.

Lei è un grande ex anche del Torino. Come vede la lotta salvezza in Serie A a undici partite dal termine?

Il Parma ha fatto bene con la Rom, ma a meno di un lungo filotto di vittorie è messo molto male, così come il Crotone. Per loro la vedo molto dura. Il Cagliari ha alti e bassi che mi danno da pensare però ha molta qualità. Poi c’è la situazione del Benevento che ad oggi secondo me è messo peggio ed è in caduta libera. Il Torino ha fatto la partita della vita con il Sassuolo e di quella vittoria ne beneficerà parecchio, inoltre bisogna vedere cosa decideranno della gara con la Lazio. Lo Spezia è quadrato e lotta sempre giocandosela con tutti. Questa voglia di lottare può fare la differenza nella corsa salvezza. Il Genoa dopo il cambio di allenatore è un’altra squadra, mentre Udinese e Fiorentina hanno qualcosa in più delle squadre che lottano per la salvezza e per loro la permanenza in A è il risultato minimo.

Chiudiamo con un ricordo del Maltagliati spezzino e di quelle due incredibili stagioni in riva al Golfo

Io ho sempre detto, e continuo a dirlo, che di campionati ne ho vinti tantissimi, ma un’emozione provata come quella del successo con lo Spezia non l’ho vissuta da nessun’altra parte. Il merito è degli spezzini, un tifo calorosissimo. Il ricordo del nostro gruppo, del tifo e della città della festa in piazza per la conquista della Serie B sono qualcosa che non potrò mai scodare!

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