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Da Saponara a Malcuit, scelte e rimpianti del mercato di gennaio

Lo Spezia ha sfoltito e inserito Saponara. Nella Fiorentina quattro le cessioni, ma i due nuovi acquisti sono indietro di condizione e c’è chi ora rimpiange il fantasista passato alle Aquile

Il mercato di gennaio, detto anche di riparazione, sembra aver “riparato” ben poco in casa Fiorentina.

In casa Spezia la parola d’ordine per tutta la sessione è stata invece “sfoltire”.

Una sessione affrontata quindi in maniera diversa dalle due compagini: i “viola” avevano bisogno di rinforzarsi perchè si trovavano in una posizione di classifica completamente opposta rispetto agli inziali programmi.

Per quanto riguarda lo Spezia c’era la necessità di sfoltire una rosa molto allungata e poca possibilità di manovra per  un passaggio di proprietà in corso che ha reso complicato l’intervento sul mercato.

Hanno quindi salutato Mora, Bartolomei e Mastinu a titolo definitivo e Deiola è rientrato al Cagliari terminando anticipatamente il proprio prestito.

Ci si è affidati a mister Vincenzo Italiano in tutto e per tutto.

Alla sua capacità di tirare fuori il meglio da ogni giocatore a disposzione e di “inventarsi” anche interpreti in ruoli non così congeniali come capitato in situazione di emergenza contro il Torino.

In quel caso gli infortuni di Ferrer e Mattiello e l’espulsione di Vignali hanno “costretto” Maggiore ad adattarsi a terzino.

Il siciliano di Karlsruhe ha avuto “in dono” Riccardo Saponara: un elemento fragile, ma dalle qualità indiscutibili.

Molti hanno criticato perfino questo acquisto affermando che non si sarebbe sposato con il dogma tattico del 4-3-3 del condottiero aquilotto.

Niente di più sbagliato nei fatti: si è presentato nei minuti finali a Napoli con un salvataggio in area, ha fatto brillare gli occhi con due prodezze in Coppa Italia con la Roma e, al netto di un’espulsione evitabile con l’Udinese, ha impressionato per qualità e sacrificio nella vittoria contro il Milan.

Rivitalizzato da Italiano è diventato quasi un rimpianto per l’attuale Fiorentina.

Un “colpo” messo a segno da Meluso che già lo conosceva bene per la comune esperienza leccese e sapeva quanto poteva dare a una squadra che aveva bisogno di qualità.

Cessioni mal digerite e arrivi non pronti: rosa rinforzata o indebolita?

Del resto il mercato di gennaio ha creato più di un rimpianto tra i “viola”.

Oltre ai saluti a Saponara si è rinunciato anche al terzino destro Pol Lirola già protagonista con l’Olympique Marsiglia, alla forza fisica di Duncan che ora contende la salvezza con il Cagliari e al centravanti Cutrone nuovo domicilio “Mestalla” di Valencia.

In entrata ecco Malcuit, a cui aveva fatto un pensierino proprio la formazione aquilotta, reduce da uno stop totale di cinque mesi per infortunio con il Napoli.

Insieme al terzino francese arrivato anche il centravanti russo Kokorin prelevato dallo Spartak Mosca.

Ex pupillo di Mancini allo Zenit San Pietroburgo ha vissuto un periodo difficile con l’arresto per l’aggressione a un autista, uscito con danni celebrali, e a un funzionario del governo su cui ha fracassato una sedia in un club privato.

Risultato? 345 giorni di carcere.

E’ ripartito dal Sochi: dieci partite con 7 reti e 2 due assist.

Poi lo Spartak Mosca con altri 2 gol in otto partite, ma che non ci ha pensato su due volte a cederlo ai gigliati.

Sia Kokorin che Malcuit hanno palesato evidenti ritardi di condizione atletica.

Basti pensare che domenica contro la Sampdoria Prandelli ha speso solo due cambi inserendo all’83° Malcuit stesso e Callejon.

Quest’ultimo altro elemento arrivato nel mercato estivo con grandi aspettative e che ha finora deluso.

Tolti i soliti noti Vlahovic, bomber viola con 8 gol, e un Ribery che se in forma cambia la squadra, il mercato della “viola” non ha per niente convinto.

In molti si chiedono se questo mercato abbia effettivamente rinforzato la Fiorentina o l’abbia indebolita?

Monte ingaggi

Differenze anche nel monte ingaggi: il più basso del campionato quello dello Spezia, il sesto più oneroso quello pagato da Commisso.

Per fortuna la classifica non la fanno esclusivamente nomi e ingaggi, ma anche buone idee e intuizioni di mercato.

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