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ESCLUSIVA CalcioSpezia, SAVERINO: “Felice della A, spero che la sfida di domani termini come all’andata!”

E’ stato uno dei simboli delle annate dal 2005/2006 e 2006/2007. Ora segue da tifoso le Aquile e mister Italiano di cui dice: “Si vedeva già in campo che sarebbe diventato un grande allenatore. Mercato? Un terzino destro e un attaccante.”

Ottantuno partite e 12 gol in maglia bianca dal 2005 al gennaio 2008: Davide Saverino è stato uno dei centrocampisti più amati dalla gente del “Picco”.

Sempre l’ultimo a mollare, l’ultimo a levare la gamba, ma capace di dare qualità alla manovra e realizzare anche qualche rete pesante con il suo mancino educatissimo.

Sapeva insomma incarnare quello “spirito da Picco” tanto caro ai tifosi aquilotti che si rispecchiano in quei giocatori che in campo danno tutto per la maglia.

Elemento fondamentale di quella squadra che con 63 punti vinse il Girone A di Serie C nel 2006 venendo promossa dopo oltre cinquant’anni in Serie B.

Nato trequartista Saverino si ritrova regista su intuizione di Antonio Soda: sapeva dettare i giusti tempi alla manovra e si confermò anche nel torneo cadetto diventando ancora più fondamentale.

Sette reti in quella stagione tra cui una per la vittoria sul Crotone e un’altra del momentaneo pareggio contro il Verona nel Play-Out del “Picco” che valse poi la salvezza.

Oggi lo abbiamo contattato in vista del match di domani al “Picco“.

Buongiorno Davide, che ne pensa di questo Spezia finalmente salito in Serie A?

Sono felice! Non ho mai smesso di seguire lo Spezia, è una piazza che mi ha dato tantissimo. Ci siamo tolti grosse soddisfazioni. La Serie A è il massimo obiettivo raggiungibile e lo Spezia se l’è meritata sul campo. La scorsa stagione ha espresso il miglior calcio del campionato cadetto insieme al Cittadella. E quest’anno sta facendo un ottimo campionato.

Stesso ruolo in campo: ti piace Italiano versione allenatore?

Ho avuto la fortuna di giocarci contro: è una grande persona e un grande giocatore, qualità che si è portato dietro anche nella carriera da allenatore. Intelligente e preparato e lui già lo era in campo fin dall’inizio della carriera. Era già un passo avanti agli altri. Mi piace perchè non ha mai paura di giocare a pallone ed è sempre propositivo. A Roma non meritava di perdere. Sta facendo un ottimo percorso e credo che ci siano le basi per potersi salvare visto che la sua squadra gioca molto meglio di altre pretendenti alla salvezza. Unica pecca forse una difesa molto alta che se commetti un errore è facile venga punita. In Serie B era diverso, in A c’è molta più qualità, ma sono sicuro che ci starà già lavorando e nel corso del percorso migliorerà anche questo aspetto.

Il tuo ruolo ora nello Spezia è ricoperto da Ricci e Agoumé.

Agoumé sta venendo fuori, all’inizio ha fatto fatica, ma ora è tutt’altro giocatore e sta facendo ottime prestazioni. I giocatori bisogna saperli aspettare soprattutto se così giovani. Anche io giocando con più continuità sono migliorato e venuto fuori. Ricci lo conosco bene ed è un giocatore di qualità che mi piace molto, una sicurezza per questo Spezia.

Lunedì chiude un mercato che per ora ha portato solo Saponara in dote a Italiano.

Penso che serva un terzino destro, in mezzo e davanti credo che siano competitivi. Certo, oltre al terzino, prenderei anche un centravanti. L’attacco è reparto che va sempre aggiornato e più punte si hanno e meglio è. Se si potesse migliorare penso sia giusto intervenire quindi.

Domani una partita molto delicata in ottica salvezza contro l’Udinese

La sfida di domani è sicuramente molto impegnativa, io spero che lo Spezia possa fare il risultato dell’andata perchè è partito tutto da lì quest’anno. Avevano iniziato benissimo facendo il colpo a Udine. E’ uno scontro salvezza quindi i punti varranno doppio: sono anche loro una squadra molto competitiva con degli ottimi giocatori. Mi ripeto, spero che vada a finire come all’andata!

E’ un “Picco” molto diverso da quello in cui giocavi tu che era un catino infuocato dal tifo…

La cosa più triste per tutti i tifosi dello Spezia, che io amo, è che non possano andare allo stadio a sostenere la propria squadra. Il Picco e la tifoseria sono un arma in più, ma siamo capitati in questa brutta pandemia.  Sono campionati strani per tutti. Secondo me non è questo il calcio, però giustamente bisogna andare avanti in qualche modo. Dobbiamo salvarci perché i tifosi possano così tornare allo stadio in Serie A nella prossima stagione.

Un ricordo della tua lunga esperienza in maglia bianca?

Non c’è un ricordo in particolare, sono legato a tutto il mio percorso a Spezia. Venivo da un momento di difficoltà, mi sono rilanciato. Dalla promozione, ai problemi avuti, alla salvezza a Verona sono tutti ricordi che rimangono impressi. Mi sento e sono contatto con tanti ragazzi della Spezia. Ricordi bellissimi. Felice di esserci capitato e anche di aver vissuto quei momenti da protagonista.

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