L’offerta del piovider inglese è superiore a quella del gruppo Murdoch ora Comcast che ha abituato gli appassionati di ogni età a vedere le gare in tv fin dal 2003
Ieri, dopo due ore di riunione in videoconferenza con tutti i 20 rappresentanti dei club della Serie A, l’Assemblea della Lega Calcio ha deciso di rinviare a giovedì (LEGGI QUI) la decisione a quale broadcast affidare i diritti tv della massima serie 2021/2024. Non si vuole lasciare nulla di intentato. Le buste arrivate venerdì scorso e poi aperte, sono state due: una da Dazn e l’altra da Sky, gruppi che già mandano in onda le 10 partite a giornata da agosto 2018 e lo faranno fino al 24 maggio prossimo.
DAZN AVANTI NELL’OFFERTA, MA… Il provider inglese assicura 840 milioni di euro per 7 partite in esclusiva e 3 in coabitazione con Sky, che ha offerto per queste gare invece 70 milioni. Tra le due proposte c’è un distacco di 90 milioni a stagione, per un totale di 270 nel triennio, una cifra non da poco. Dazn potrebbe perciò portare alla Serie A incassi non molto distanti dai 973 milioni. Soldi rilevanti, anche perché dalla prossima stagione la Lega Serie A non potrà più contare su Infront, la più importante azienda di marketing sportivo presente sul mercato, che garantisce alla Lega stessa un risparmio di 60 milioni l’anno. C’è però una situazione che deve attentamente cavalcata da tutti i diretti interessati e non è certo di poco conto.
Anzi, basilare. Affidare la Serie A ad un canale streaming visibile solo in rete, non convince infatti tutte le parti in causa, soprattutto perchè per alcuni club, l’opportunità di lanciare un canale Lega Ott non è da sottovalutare. In più, Inoltre Sky trasmette il campionato italiano sin dal 2003 e nel tempo ha creato rapporti stretti sia con il pubblico (abituato alle gare in tv e non con le APP specie gli anziani) sia con gli stessi club. Ecco dunque, considerata l’importanza della discussione, le venti società, tutte collegate con la Lega Serie A, hanno deciso di riaggiornarsi a dopodomani giovedì.