Riccardo Saponara con lo Spezia contribuì in maniera decisiva alla prima salvezza in Serie A arrivando in prestito dalla Fiorentina nel mercato di gennaio. Italiano lo valorizzò e rilanciò tanto che in maglia bianca totalizzò 10 presenze con 4 gol all’attivo. Il passaggio del tecnico sulla panchina viola fece sfumare il riscatto del fantasista di Forlì aumentando i rimpianti in casa Spezia. Oggi Saponara è intervenuto ai microfoni dei colleghi de La Gazzetta dello Sport dopo lo svincolo dai turchi dell’Ankaragucu con cui ha totalizzato 25 presenze con 3 gol e 5 assist.
“Attualmente sono svincolato: ho risolto da qualche settimana il contratto con l’Ankaragucu e ora aspetto l’estate per valutare nuove opportunità per ripartire. Da anni volevo fare un’esperienza all’estero: a gennaio 2024 mi ha chiamato Emre (l’ex Inter, ndr) all’epoca allenatore dell’Ankaragucu e non ci ho pensato due volte. Lo conoscevo di fama prima, poi l’ho ritrovato da avversario in Conference con la Fiorentina quando allenava il Basaksehir. Era rimasto colpito da me e mi ha voluto con sé. Umanamente una grande esperienza. Calcisticamente una delusione: retrocessione, ambiente caotico, progetto confuso. Peccato“.
ATTUALITA’ – “Mi prendo questi tre mesi per allenarmi e intanto studio calcio. Dal Bologna di Italiano, mio ex allenatore allo Spezia e alla Fiorentina, al Marsiglia di De Zerbi. Ma anche Como e Barça: rivedo le partite su Wyscout”
FIRENZE – “Sono stati 7 anni speciali, mi sono sentito amato e apprezzato come uomo, prima ancora che come calciatore. Ci torno spesso, ho ancora casa e adoro tutto di questa città, soprattutto i musei. Diciamo che a Firenze è venuto naturale sviluppare l’altra mia altra grande passione: l’arte“.
ASTORI – “Ogni giorno mi rendo conto dell’impatto che ha avuto sulla mia vita e su quella di tutta la squadra. Un punto di riferimento non solo per lo spogliatoio, ma per l’intera città. Prima di tornare in campo voglio fare un viaggio in Giappone: ne parlavo sempre con Davide e la sua famiglia, glielo devo. Giocare in Giappone? Perché no…“.