Venturato: “Il Cittadella si è ripreso: la cura Dal Canto si è avvertita. Spezia attento”

L'ex tecnico del Cittadella fu vicino allo Spezia: "Mi chiamò Pecini, ma poi scelse Thiago Motta. Pio ha accelerato un evidente processo di crescita. Salvatore ha raggiunto la maturazione giusta."

L’ex allenatore del Cittadella dei “miracoli”, promosso dalla Serie C alla Serie B e con due finali Play-Off sfiorate, Roberto Venturato è intervenuto ai microfoni dei colleghi de Il Secolo XIX per presentare la sfida tra la sua ex squadra e lo Spezia in programma sabato prossimo al “Tombolato“. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.

«Sono stati anni magnifici, in cui abbiamo dato una scossa alla categoria. Portare in massima serie il Cittadella sarebbe stato qualcosa di strepitoso, per un nulla non ci siamo riusciti. Contro il Verona ci andammo ad un passo; il successo 2-0 nell’andata ci aveva convinto che eravamo vicinissimi, ma il ritorno ci riportò alla realtà. Con il Venezia tutto parte dal primo tempo sbagliato dell’andata che ne ha condizionato la nostra sorte».

LA POSSIBILITA’ DI ALLENARE LO SPEZIA – «Appena Riccardo Pecini si fu insediato nel ruolo di capo dell’area tecnica mi chiamò, ci fu un lungo colloquio, era un lunedì. Fummo entrambi contenti del dialogo, tanto che lui stesso ritenne fosse importante presentarmi e farmi parlare con l’amministratore delegato Nishant Tella, che era negli States. Era più o meno il 6-7 luglio 2021. Andai a casa pensando di avercela fatta, ma l’8 fecero il comunicato che aveva firmato Thiago Motta. Non ho mai capito cosa fosse successo, ma anche questo è il calcio».

LA FILOSOFIA DEL CITTADELLA  – «Hanno sempre squadre, magari composte da calciatori che provengono anche dalla serie C, ma pur sempre riescono a rimanere in B; negli ultimi quindici anni sono stati una società importante del nostro calcio, ora sono una certezza. Riescono ad abbinare il bilancio e l’esigenza di non sforare con l’ambizione, sono un vero esempio».

IL DIRETTORE GENERALE MARCHETTI – «Ci conoscevamo da anni ancor prima che io arrivassi in Veneto, già dai miei tempi a Cremona. Lui ha idee e si confronta sempre, dirigente unico nel nostro calcio».

LA GARA DI SABATO – «Intanto la seguirò, poi penso che la B oramai non dia punti di riferimento. Nell’ultimo mese il Cittadella si è ripreso, fa un altro calcio rispetto all’inizio, la cura di Dal Canto si è avvertita».

IL CAMPIONATO DI SPEZIA, PISA E SASSUOLO – «In serie B, essendo un campionato lungo, le differenze alla fine vengono sempre a galla e la classifica difficilmente mente. Anche dopo 23 giornate. Indubbio che abbiano qualcosa di diverso dalle altre, ma penso anche che su ogni campo, specie il Tombolato, si trovino difficoltà».

I FRATELLI ESPOSITO – «Pio ha accelerato in maniera evidente un processo di crescita, non ci sarà per squalifica sabato, ma sarebbe stato temibile, ha costruito una personalità che gli farà fare una grande carriera. Salvatore l’ho avuto e allenato ai tempi della Spal, ha sempre mostrato caratteristiche importanti, e magari ha raggiunto in questo campionato, la maturazione giusta per fa vedere quanto vale. Ma è sempre stato una ottimo centrocampista, con grandi qualità».

L’ATTESA PER IL RIENTRO IN PANCHINA – «Spero di riavere una panchina presto, ci sono stati alcuni approcci, credo di meritare qualcosa e di aver lasciato un segno. Non è presunzione, lo dicono i risultati. Attendo con grande fiducia di poter ancora avere un’occasione in questo calcio»

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