Aldo Serena compie 65 anni e, in occasione dell’intervista rilasciata a Il Gazzettino, ha colto l’occasione per esprimere alcune riflessioni sullo stato attuale del calcio italiano, in particolare riguardo la gestione dei giovani talenti. L’ex attaccante dell’Inter e della Nazionale ha citato due dei prospetti più interessanti del panorama italiano, Francesco Camarda e Francesco Pio Esposito, sottolineando la necessità di maggiore fiducia e progettualità.
“Camarda è un attaccante dotato e che vede la porta. Ha esordito in Serie A col Milan, poi è stato subito accantonato per far posto a Gimenez. Ora sembra destinato a Lecce. Questo all’estero non succederebbe”, ha commentato Serena, evidenziando una gestione poco lungimirante dei giovani calciatori. Il centravanti rossonero, ancora minorenne, ha bruciato le tappe ma si ritrova ora ai margini, nonostante il talento.
Il discorso si è poi spostato su Pio Esposito, autore di 19 reti con la maglia dello Spezia nell’ultima stagione in Serie B, sotto la guida di Luca D’Angelo. “Ha fatto molto bene e, secondo me, meriterebbe una chance all’Inter che però cerca Bonny.”, ha dichiarato Serena. Il giovane attaccante, fratello di Sebastiano Esposito, è considerato uno dei migliori prospetti italiani nel ruolo, ma i nerazzurri sembrano orientati verso altri profili, come Bonny del Parma, per rafforzare il reparto offensivo.
Serena non ha risparmiato critiche al sistema italiano, sottolineando l’urgenza di una comunicazione chiara e una pianificazione sportiva a lungo termine: “Bisogna programmare, avere educazione sportiva e spiegarlo ai tifosi. Se dici che hai un orizzonte di tre anni, i tifosi lo capiscono”. Parole che pongono l’accento su una cultura del risultato immediato che spesso penalizza la crescita dei giovani calciatori, a vantaggio di soluzioni più rapide ma meno strutturate.
L’ex attaccante ha vissuto da protagonista alcune delle stagioni più intense della Serie A, vestendo le maglie di Inter, Juventus, Milan e Torino, e vanta una lunga esperienza anche in azzurro. Proprio per questo, il suo punto di vista assume un peso specifico nel dibattito sulla valorizzazione dei talenti in Italia. La mancata fiducia nei giovani, secondo Serena, è un problema strutturale che ci differenzia da altri campionati europei, dove i club investono davvero su di loro, inserendoli stabilmente nei progetti tecnici.
Con le sue parole, Serena rilancia un tema sempre più centrale per il futuro del calcio italiano: investire nei giovani con continuità e visione, piuttosto che relegarli a semplici comparse nel nome del risultato immediato. E, alla luce dei numeri di Camarda e Pio Esposito, il tempo per iniziare a farlo sembra essere arrivato.