Durante la sua partecipazione alla manifestazione Coach Experience, tenutasi a Rimini, Luca D’Angelo ha spiegato la sua posizione sul possibile proseguimento dell’esperienza allo Spezia: non è questione di stimoli, che al tecnico non mancano, ma di programmazione, di come la rosa verrà costruita, di ambizione insomma (LEGGI QUI). D’Angelo ha posto l’accento sulla necessità di una visione condivisa, dove la costruzione della rosa e gli obiettivi stagionali abbiano una logica coerente. In altre parole, la sua permanenza dipenderà da come la società intenderà affrontare il prossimo campionato.
Nel contesto della fiera riminese, l’allenatore pescarese ha anche tenuto una relazione tecnica sul modulo 3-5-2, lo stesso utilizzato durante la stagione appena conclusa con lo Spezia. In particolare, ha approfondito la fase difensiva, fiore all’occhiello del suo sistema: la squadra è stata infatti la meno battuta della Serie B. “Ho spiegato il nostro approccio alla fase difensiva senza pretese di verità assoluta, ma con i dati alla mano credo che il lavoro svolto sia stato positivo”.
Oltre agli aspetti tattici, D’Angelo ha sottolineato il valore del confronto tra allenatori di diverse categorie, occasione offerta dall’evento. “Non accade spesso e lo trovo sempre stimolante. Il livello gerarchico non implica necessariamente maggiore conoscenza, e il dialogo arricchisce tutti, anche chi viene dalle serie minori”.
Il tecnico ha ribadito l’importanza di creare un ambiente di crescita reciproca, dove l’esperienza personale si fonde con quella altrui per evolvere metodi e idee. Questo spirito di apertura, unito a un’idea chiara di calcio, lo rende un profilo ambito, ma allo stesso tempo esigente in termini di progettualità.
Insomma lo Spezia, alla fine, sarà chiamato a dimostrare di avere obiettivi chiari e ambiziosi per trattenere un allenatore che ha portato solidità e risultati tangibili.