Giuseppe Vecchio ieri sera ha preso il suo posto nella Hall of Fame del Club di via Melara, onorificenza che celebra le figure più emblematiche della storia del club ligure. Dopo il debutto della galleria con mister Carpanesi e i successivi riconoscimenti a Francesco “Francolino” Fiorini, Nicola Padoin, Claudio Terzi e al “Trio delle Leggende Aquilotte” composto da Motto, Bonnani e Zennaro, è arrivato il turno di un uomo che ha legato interamente la sua vita sportiva alla maglia bianca: Beppe Vecchio.
Un legame lungo vent’anni
Ex calciatore e capitano dello Spezia, poi tecnico e oggi responsabile del settore giovanile, Vecchio ha vissuto ogni fase del club, incarnando in pieno il senso di appartenenza che la società vuole trasmettere ai più giovani. «È un’emozione unica», ha dichiarato il diretto interessato. «Questo premio è anche per tutti i tifosi dello Spezia, che mi hanno insegnato cosa significa indossare e amare questa maglia.»
Con ironia e sincerità, Vecchio ha poi aggiunto: «Ho fatto tutto: giocatore, allenatore, ora responsabile. Non mi manca più niente!». Parole che raccontano l’entusiasmo e la dedizione di chi, da oltre vent’anni, ha fatto dello Spezia una seconda casa.
Un settore giovanile in crescita
Durante la cerimonia, Vecchio ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro fatto nel vivaio. A rendere ancora più significativa la giornata, la presenza in distinta del classe 2005 Matteo Garzia (LEGGI QUI), elemento di spicco della Primavera. Vecchio ha citato anche altri giovani che ha allenato negli anni: Candelari, Mascardi, Vignali, Bertola, Giorgeschi, tutti nomi che rappresentano l’evoluzione positiva di un progetto formativo che punta al futuro.
«Il lavoro paga», ha affermato con soddisfazione, riconoscendo il contributo di Claudio Terzi nel settore giovanile. «Siamo pieni di ragazzi di talento e continueremo a lavorare per formare calciatori pronti per la Prima squadra.»
Un riconoscimento al cuore dello Spezia
Con l’ingresso di Vecchio nella propria Hall of Fame, lo Spezia Calcio conferma la volontà di celebrare non solo i grandi campioni del passato, ma anche le figure che hanno costruito e custodito l’identità del club, soprattutto nei momenti di crescita e trasformazione.
L’impegno, la passione e l’autenticità di Beppe Vecchio diventano così simboli di un percorso virtuoso, un messaggio per le nuove generazioni che si affacciano al calcio professionistico passando dai campi del settore giovanile.