Sette gol e un assist in 21 presenze in Ligue 1 con la maglia giallorossa dell’R.C. Lens che lo ha ingaggiato in prestito con diritto di riscatto la scorsa estate dalla Fiorentina. Lui è l’ex bomber dello Spezia M’Bala Nzola che lo la maglia bianca ha conquistato la storica promozione in Serie A e due salvezze consecutive prima di essere ceduto al club viola per 12.6 milioni di euro generando un’importante plusvalenza visto che era arrivato a parametro zero dopo il fallimento del Trapani.
In maglia bianca 102 presenze con 35 gol all’attivo e 7 assist. Il futuro di Nzola, però, non è ancora certo perché il riscatto da parte del club francese è di 10 milioni di euro e il Lens non sembra intenzionato a farlo scattare. Intanto il centravanti nazionale angolano si è raccontato ai microfoni di Gianluca Di Marzio ripercorrendo alcune tappe fondamentali della sua carriera tra cui il rapporto con i suoi ex allenatori allo Spezia Vincenzo Italiano e Thiago Motta.
IL PERCORSO – “Ho giocato in Serie B e C, le partite in quelle categorie dove c’è poca tecnica. Ma sono fondamentali per farti crescere”.
VINCENZO ITALIANO IL ‘TOP’ IN PANCHINA – “L’ho conosciuto a Trapani. Ho sempre detto ai miei compagni che sarebbe diventato un grande allenatore. A lui? Mai detto direttamente. Mi ha aiutato tanto. Gli sarò sempre riconoscente”.
LA FIORENTINA – “Anche per il trasferimento a Firenze sono grato a mister Italiano. Anche se con la maglia della Fiorentina le cose non sono andate per il verso giusto”.
IL RAPPORTO DIFFICILE CON THIAGO MOTTA – “Thiago Motta? Non ho mai nulla contro nessuno, voglio bene a tutti anche se mi dovessero trattare male. Credo che nulla accada per caso”.
L’EPISODIO DEL FAMOSO ORECCHINO CONTRO L’INTER – “Lo ricordo bene. Ma rimasi tranquillo, non mi agitai. Sapevo di averlo. Ma l’avevo fatto poco tempo prima e non volevo toglierlo, altrimenti si sarebbe chiuso il buco. Ci sono stati momenti di tensione, ma sono rimasto calmo, mi sono preso la responsabilità“.
IL LIVELLO DELLA LIGUE 1 – “Credo sia ricca di giocatori forti a livello tecnico. Mentre in Italia lavoriamo più sulla tattica in Francia viene dato spazio al talento”.