Come noto, nelle ore precedenti al fischio d’inizio di Spezia-Brescia, andata in scena lo scorso venerdì, i tifosi aquilotti hanno sfilato in corteo per le vie del centro per protestare contro le diffide recentemente emanate dalla Questura.
I commerciati spezzini, però, non hanno digerito la cosa ed hanno affidato il loro pensiero a Il Secolo XIX.
C’è chi lamenta una scarsa organizzazione delle autorità competenti: “Non mi ha scandalizzato la protesta. Bensì, l’organizzazione. Nessuno mi aveva avvisata. L’avessi saputo prima, mi sarei comportata diversamente: avrei chiuso un po’ prima. Sono venuta a sapere della manifestazione solamente da un’amica, tifosa, che stava andando allo stadio. Nessuno, né dal Comune né dalle forze dell’ordine si è fatto vivo prima”, il commento di una negoziante.
Per alcuni, invece, l’iniziativa non andava autorizzata: “Non ce l’ho con i tifosi, ma con chi ha autorizzato un evento simile. Già il commercio è in ginocchio. Venerdì sera abbiamo vissuto una situazione grave per l’economia cittadina. Molti clienti sono rimasti spaventati, c’erano alcuni turisti che urlavano, in preda al panico e tanti altri che hanno preferito chiudersi dentro i negozi per sfuggire ai boati delle bombe carta e ai fumogeni. Senza contare che a presidiare la situazione c’erano solamente due poliziotti”, quanto riferito da un altro esercente.