Francis: “Lo Spezia sarà il club di punta della FC32: l’obiettivo è fare indossare la nostra maglia ai calciatori in Serie A”

Il nuovo proprietario dello Spezia si trasferirà a Milano con la famiglia, ma dal 17 febbraio sarà in sede e il 23 febbraio assisterà alla sfida del "Picco" contro il Catanzaro: "Atalanta, Ajax e Benfica i modelli da seguire"

In vista del Closing previsto il prossimo 7 febbraio in uno studio notarile di Milano per il passaggio dell’intero pacchetto societario dello Spezia Calcio dalla Famiglia Platek alla FC32 dell’imprenditore australiano Paul Francis, e ai suoi soci e investitori, i colleghi de Il Secolo XIX sono riusciti a intervistare quello che diventerà a stretto giro di posta il nuovo proprietario del Club di via Melara. Ecco un estratto della sua intervista con i colleghi rilasciata ad Armando Napoletano.

SQUADRA CONCENTRATA IN CAMPO E LAVORO DIETRO LE QUINTE – «La notizia è trapelata prima del previsto, nel pieno del processo delicato di chiusura. Ma ora la cosa più importante è non distrarre D’Angelo e i calciatori dalle straordinarie prestazioni che stanno mettendo in campo. Abbiamo delle partite molto importanti che ci aspettano e dobbiamo permettere che si giochino senza distrazioni. Spero che la squadra possa concentrarsi sulle prossime 14 partite, a partire dal Palermo, mentre noi, dietro le quinte, possiamo portare avanti questa transizione».

FARA’ BASE A MILANO CON LA FAMIGLIA – «Sto trasferendo la famiglia in Italia e ci sistemeremo a Milano. Mi immaginavo tempi più rapidi per l’approccio, ma la velocità con cui si è chiuso l’affare e quella della burocrazia per l’immigrazione fanno sì che la prima partita a cui assisterò al Picco sarà quella con il Catanzaro, il 23 febbraio. Non proprio come l’avevo immaginata».

L’ARRIVO A LA SPEZIA IL 17 FEBBRAIO – «Saremo lì nella intera settimana che parte il 17 prossimo. Ci concentreremo prima di tutto su ciò che non cambierà, perché sta funzionando. Ascolteremo, supporteremo e faremo tutto il necessario per finire la stagione nel miglior modo possibile».

LA NUOVA FILOSOFIA SOCIETARIA – «Per molti piccoli club nel calcio, è estremamente difficile essere sia competitivi che redditizi. Il mercato dei trasferimenti dei calciatori è un mercato di acquirenti oramai. I club spesso sono costretti a vendere i giocatori semplicemente per rimanere a galla finanziariamente. Questo non è guidato dal desiderio di migliorare la squadra o di proseguire la carriera di un calciatore, ma solo dalla necessità di bilanciare i conti. Per le società calcistiche, queste situazioni a breve termine spesso arrivano a scapito dello sviluppo del giocatore e della stabilità competitiva. Si crea così un circolo vizioso, in cui le società sono costrette a indebolire le proprie rose e perdere talenti chiave, minando la loro capacità di costruire un futuro duraturo e sostenibile. Proviamo a cambiare».

I MODELLI BORUSSIA DORTMUND, BENFICA, AJAX E ATALANTA – «Arriverà un momento in cui un calciatore dello Spezia sarà chiamato da uno dei club più grandi d’Europa. Se quello è il suo sogno, lo supportiamo. Ma tali trasferimenti non dovrebbero mai arrivare al costo di indebolire la stabilità competitiva del nostro sodalizio. Club come Benfica, Ajax, Dortmund e Atalanta, pur non essendo visti come reti di club multipli, operano con una metodologia ideale per me».

SPEZIA CLUB DI PUNTA DELLA RETE FC32 – «Spezia sarà il club di punta della rete FC32. Nei prossimi mesi, aggiungeremo altre società come percorsi per i giovani calciatori, con l’obiettivo finale di indossare la maglia dello Spezia in Serie A. FC32 è un sistema di percorsi. Non ogni giocatore si sviluppa allo stesso ritmo, il nostro obiettivo è fornire le migliori opportunità possibili affinché i giocatori ottengano minuti significativi in campo. I minuti, il tempo di gioco, per un giovane calciatore sono come il sollevamento pesi: troppi, troppo presto, possono romperli, mentre troppo pochi ne bloccano la crescita».

IL CALCIO E’ IL CUORE PULSANTE DELLA SPEZIA – «Il calcio è il cuore pulsante della Spezia. Il supporto incrollabile per chiunque indossi la nostra maglia, è qualcosa di speciale, e continueremo a coltivare questo legame. Dalla prima squadra all’accademia, ogni calciatore deve lottare per il proprio posto. Il nostro obiettivo tecnico è avere costantemente sei giovani provenienti dall’accademia nella formazione titolare. I giovani calciatori devono vedere e ascoltare i percorsi di chi ha già fatto strada prima di loro. Diventare calciatori non è una linea retta. Raccontare le storie dei nostri Aquilotti e celebrare coloro che ci hanno preceduto ispirerà le future generazioni. Questo lo abbiamo capito».

L’OBIETTIVO: SPEZIA IN SERIE A COME SQUADRA CONSISTENTE E COMPETITIVA – «Il nostro, immediato e chiaro, è rendere Spezia una squadra di Serie A consistente e competitiva. Avere una base di calciatori che vogliono veramente giocare per lo Spezia e subito dopo l’indipendenza finanziaria. Lo sforzo sarà fornire ai nostri club un vantaggio competitivo nell’attrarre e trattenere talenti di alto livello, garantendoci un successo ai massimi livelli. Sviluppare i calciatori è sia un’arte che una scienza, che richiede una visione a lungo termine».

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