Il capitano dello Spezia Petko Hristov è pronto al rientro contro la Juve Stabia domenica prossima dopo aver scontato il proprio turno di squalifica. Inutile negarlo, la sua assenza contro il Bari si è sentita tantissimo. Ora è pronto a riprendere per mano la difesa di mister Luca D’Angelo e a guidarla come solo lui sa fare dimostrando di essere uno dei difensori del torneo cadetto dal più alto rendimento stagionale. Il centrale bulgaro è intervenuto quest’oggi sulle pagine dei colleghi de Il Secolo XIX in un’intervista. Ecco cosa ha detto.

OBIETTIVI – «Inutile negarlo: siamo partiti per salvarci e non ripetere la stagione passata, ora che siamo in alto però vogliamo rimanerci il più possibile».

IL PERIODO DI FESTA – «L’ho trascorso davvero bene con mia moglie e il piccolo Nikola».

IL CLIMA DELLO SPOGLIATOIO – «Un buon clima, se non avessimo perso sarebbe stato ancora migliore, ma dopo la sconfitta siamo abituati a parlarci per chiarirci le idee».

IL CONFRONTO DOPO LA SCONFITTA DI BARI – «Ci siamo detti che non dobbiamo mollare proprio ora, che il campionato è ancora lungo e dobbiamo rimanere concentrati. Per questo motivo abbiamo ricominciato a lavorare in settimana con il massimo impegno in vista della sfida di domenica per cancellare la sconfitta dalla memoria».

IL MIGLIOR DIFENSORE DEL CAMPIONATO – «Sono belle parole mi fanno molto piacere, spero di dimostrarlo in campo fino a maggio. Per un centrale se molli un attimo cambia tutto, secondo me è il ruolo più importante della squadra, perché se sbagli prendi gol e puoi davvero compromettere la partita».

IL RIENTRO DI WISNIEWSKI – «Lui ci ha dato grossa mano, sta tornando piano piano al 100%, ma dietro siamo tutti e quattro forti e ci diamo una mano a vicenda per non subire troppo gli attacchi e le reti degli avversari, per questo è importante lavorare seriamente in ogni allenamento per arrivare pronti alla partita».

IL PESO DELLA FASCIA – «Io cerco di aiutare tutti non solo i giovani, poi va detto che nello Spezia anche i più giovani sono calciatori forti, a volte capita che il consiglio lo dia io a loro, altre volte loro lo danno a me e lo accetto volentieri. È una squadra con tanti leader, io da capitano cerco di essere il più leader di tutti. Questo comporta una grossa responsabilità ma riesco a gestirla, perché è davvero una bella cosa essere il capitano delle Aquile».

LA GIUSTA MOTIVAZIONE – «Siamo sempre motivati nel modo giusto, perché anche dopo una sconfitta tra di noi facciamo subito in modo di lasciarla dietro le spalle, ricominciando a lavorare in settimana con ancora più intensità».

VOCI DI CESSIONE DELLA SOCIETA’ – «Preoccupati? No, dentro lo spogliatoio non se ne parla nemmeno, i calciatori non c’entrano nulla, i direttori non ci dicono nulla sono cose tra società e dirigenza».