Garbato (PianetaSerieB): “Lo Spezia può essere il nuovo Venezia”

Il giornalista ha parlato del club di Via Melara all'interno di un editoriale.

All’intero di un editoriale per PianetaSerieB, il collega Emanuele Garbato ha detto la sua sullo Spezia e sul suo avvio di stagione. Interessante l’analogia con il Venezia di mister Paolo Vanoli: quest’ultimo, al pari del collega aquilotto Luca D’Angelo, prese la squadra in un momento critico e nel giro di un anno e mezzo riuscì a rivitalizzarla a tal punto da raggiungere la Serie A, esempio che può creare ottimismo nell’ambiente spezzino.

Di seguito l’editoriale di Emanuele Garbato:

“A eccezione di Fallou Sarr che purtroppo si è infortunato e di Giuseppe Aurelio e dell’eroe di giornata Edoardo Soleri, arrivati allo Spezia nell’ambito dell’operazione che ha portato Dimitrios Nikolaou a Palermo, tutti i calciatori della squadra ligure che sono scesi in campo contro il Cesena c’erano già l’anno scorso. Basta questo a dare l’idea di quanto sia difficile considerare migliorata una rosa che la scorsa stagione si è salvata all’ultima giornata compiendo l’impresa contro il Venezia a caccia della promozione diretta.

Dopo 4 giornate la compagine di Luca D’Angelo è tra le capoliste della Serie B: la classifica adesso non ha valore, ma le prestazioni sì. Risulta evidente che ci siano formazioni decisamente più attrezzate per la lotta al vertice e che tra giovani su cui scommettere come Bertola, Pio Esposito e Candelari ed elementi da rilanciare come Wisniewski, adesso Gori in porta, ma anche lo stesso Reca le incognite siano tantissime. Difficile creare un 11 tipo, difficilissimo instillare la fiducia che spinge a superare i propri limiti e sfruttare subito i netti margini di miglioramento. C’è un caso, però, che induce all’ottimismo per possibilità di replica: anche Paolo Vanoli prese il Venezia ultimo in classifica e in un anno e mezzo l’ha condotto in Serie A.

Il percorso del mister in arancioneroverde è stato più immediato e infatti i playoff sono arrivati alla prima stagione, ma i problemi dei lagunari erano meno profondi. D’Angelo ha dovuto fare i conti con le tossine di una retrocessione in cadetteria molto più dolorosa perché molto più inattesa. Tanti investimenti si sono rivelati fallimentari e infatti il club in estate è stato costretto a cedere per tagliare il monte ingaggi e contrarre costi eccessivi e ingiustificati. Una campagna di bonifica, non di rafforzamento. In un gruppo sano che ha valori, però, al tecnico basta poco per attecchire. Ci è riuscito a Pisa quando la A l’ha sfiorata, ci sta riuscendo anche poco più su sullo Stivale. Allo Spezia non si può chiedere nulla, ma la sensazione è che si stiano ponendo basi interessanti per stupire tutti”.
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