Attraverso i microfoni dello Spezia Calcio, il tecnico della formazione Under 15 aquilotta, Gianni Migliorini, ha tracciato un bilancio di quanto fatto dai suoi ragazzi in questo avvio di stagione. Ecco cos’ha detto:
OBIETTIVI – “Quando si lavora con i giovani l’obiettivo è sempre la crescita dei ragazzi, anche dal punto di vista umano. A prescindere dal futuro calcistico questi ragazzi saranno protagonisti della società del futuro quindi è bene che sport e scuola contribuiscano alla loro formazione”.
LA SCORSA ANNATA ALLA GUIDA DELL’UNDER 16 – “L’annata scorsa è stata emozionante, in alcuni momenti mi sono commosso nel vedere i ragazzi compattarsi ed essere squadra. Abbiamo raggiunto un obiettivo insperato nonostante i ragazzi venissero da un’annata particolare e non avessero molta autostima. Hanno dimostrato a se stessi in primis di avere valori importanti”.
UNDER 15 – “Mi sono confrontato con la dottoressa Pachova perché quella dell’Under 15 è un’annata particolare poiché ci si inizia a confrontare con i migliori coetanei di tutta Italia e si inizia un percorso scolastico importante con il primo anno di superiori. L’impegno è notevole, alcuni sono già maturi, altri sono un po’ più indietro anche dal punto di vista fisico. C’è chi è già uomo e chi ancora bambino”.
ASPETTO INDIVIDUALE – “Il lavoro tecnico-tattico è orientato al miglioramento individuale. In questa fascia d’età è ancora primario l’aspetto individuale. Si inizia a dare anche un’infarinatura di tattica collettiva ma in maniera molto blanda”.
PASSATO DA CALCIATORE – “Non ero un giocatore di qualità, quello che sono riuscito a fare da calciatore è stato grazie al mio senso di abnegazione, al sacrificio ed alla fatica. Anche da allenatore questo aspetto è rimasto e cerco di trasferirlo ai ragazzi. Il calcio ancora oggi è una grande passione”.
APPARTENENZA – “Per caratteristiche in qualsiasi piazza in cui ho giocato ho avuto senso d’appartenenza. Ho sempre onorato le maglie indossate. Non mi viene difficile trasmettere i valori dello Spezia ai ragazzi. Al “Ferdeghini” ci rapportiamo spesso tra allenatori. Mi interfaccio spesso con mister Vecchio poiché abbiamo un modo simile di vivere il calcio e cerchiamo di trasmetterlo ai ragazzi”.
CONFRONTO CON I COLLEGHI – “Fondamentale. Abbiamo responsabili tecnici che sono sempre sul campo con noi. Controllano, guardano ed abbiamo la possibilità di confrontarci con loro continuamente. Questo è facilitato anche dal “Ferdeghini” che ci permette di allenarci insieme. La condivisione aiuta”.
AVVIO DI STAGIONE – “L’avvio di campionato è stato buono, aldilà dei risultati che comunque a questo livello iniziano ad essere importanti. Sto iniziando a vedere notevoli progressi da parte dei ragazzi. Sono sempre presenti anche mentalmente e questo li aiuta”.
VERSO IL PROFESSIONISMO – “Per ambire al professionismo un ragazzo deve mettere qualità individuali supportate da valori etici e umani importanti. Dentro la maglia va messa sostanza, senza quella è dura arrivare”.
IL VALORE DELLO SPORT – “Sono felice che lo sport sia diventato una cosa importante per la formazione dei giovani, che sia stato riconosciuto il suo valore formativo. Vivo di calcio da quando ho otto anni e ringrazio lo sport per avermi permesso di diventare quello che sono”.
