I numerosi guai che hanno colpito gli Aquilotti hanno condizionato il rendimento della squadra e compromesso la salvezza
Come analizza il Quotidiano Sportivo, “gli infortuni hanno avuto la loro importanza nella retrocessione dello Spezia”. Sotto questo aspetto, è difficile affermare il contrario se, numeri alla mano, si vanno ad analizzare tutti gli infortuni subiti dagli Aquilotti.
Partiamo da Holm: “lo svedese si infortuna a Bergamo in Coppa Italia, lo staff non rileva nulla di grave e otto giorni dopo lo svedese esce palesemente sofferente dalla ghiacciaia di Bologna, fatale anche a Kovalenko e Moutinho”. Riposa a Napoli, ma a Empoli è irriconoscibile e si va a fondo, con la scoperta che la pubalgia è in realtà un’ernia, con intervento a fine aprile.
Passiamo poi a Verde e Amian. Il francese si fa operare in Francia e salta solo due partite per squalifica, tra cui lo spareggio, mentre l’attaccante appare in difficoltà sin dall’estate, ma si opta per una terapia conservativa che non dà i frutti sperati e il rendimento è molto altalenante.
Poi c’è Kovalenko che ha una ricaduta contro il Monza e salta sei gare prima di tornare e andare nuovamente ko. Passando per Moutinho che attende tre mesi prima di essere operato e con un recupero che appare ancora lontano.
E Reca? Il polacco ha avuto tre acciacchi muscolari che portano a galla gli affrettati tempi di recupero. Zurkowski ed Ekdal sono arrivati in condizioni precarie e hanno sofferto parecchio, con Bastoni che invece ha sempre tirato il carro, ma con qualche stop che forse si sarebbe potuto evitare.