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Danio Montani: “La maglia bianca per me è magica. La gente di Spezia merita la Serie A”

Montani è stato centrocampista dello Spezia Calcio. Ha indossato la maglia bianca dal 1989 al 1991.

Nell’edizione odierna del quotidiano La Nazione, trova spazio una piacevole intervista ad un ex aquilotto. Si tratta di Danio Montani, classe 1960, che ha amministrato il centrocampo dei bianchi dal 1989 al 1991 quando le aquile militavano nel campionato di Serie C1.

Montani ha spiegato come ogni anno faccia puntualmente ritorno alla Spezia, terra a cui è rimasto molto legato. L’ex mediano ha poi elogiato il popolo spezzino per l’amore incondizionato verso la squadra della città.

Di seguito le parole rilasciate da Danio Montani al collega Fabio Bernardini de La Nazione:

IL LEGAME CON LA CITTA’ – “Ogni anno torno alla Spezia, è impossibile non essere innamorato di questa terra e della sua gente. Sono stato a Tellaro, mi sono incontrato con gli amici Massimo Lombardi e Claudio Mersanne”.

LA MAGLIA BIANCA – “La maglia bianca per me è magica, mi basta solo vederla alla televisione per emozionarmi. I primi risultati che guardo nel week-end sono quelli dello Spezia, del Vicenza e della Cremonese”.

L’APPRODO ALLO SPEZIA – “Arrivai allo Spezia dal Lanerossi Vicenza nel 1989 su richiesta di Carpanesi, una scelta che si rivelò azzeccatissima per la gente eccezionale che vive nel Golfo. Due i momenti indimenticabili: il mio grande gol a Piacenza e il successo a Vicenza per uno a zero con il sottoscritto nella veste di capitano aquilotto, salutato al termine dai tifosi vicentini”.

IL TIFO SPEZZINO – “La gente spezzina continua ad amare follemente le Aquile, facendo sempre prevalere l’aspetto umano a quello calcistico. La riprova non è solo data dal fatto che gli spezzini continuino a ricordarsi di me dopo così tanto tempo, ma soprattutto dal sostegno morale incondizionato che, tutt’ora, riservano a giocatori e tecnico nelle battaglie calcistiche. I tifosi hanno la percezione che la loro squadra vesta, in più occasioni, il ruolo di Davide contro Golia, ragion per cui avvertono la necessità di contribuire, con la loro passione smisurata, alle sorti della squadra del cuore. In un calcio così frenetico come quello attuale, questa affinità elettiva tra gli spezzini e lo Spezia è un miracolo. La gente si merita la Serie A per l’entusiasmo incredibile che ha sempre manifestato fin dai tempi della Serie C”.

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