Sul rigore il braccio di Sala aumenta il volume del corpo: Abisso durante il match sorvola, il VAR no. Giuste le ammonizioni comminate
Molto della moviola, e della partita, di Bergamo è sull’episodio del rigore fatto ribattere a Zapata dopo l’iniziale parata di Provedel.
Purtroppo nella circostanza si vede bene dal fermo immagine come Erlic sia già entrato in area di rigore prima che Zapata calci il pallone: un peccato veniale che vanifica la grande parata del compagno.
A termini di regolamento è giusto far ripetere il penalty ed è lì che la partita svolta, anche se poi lo Spezia ci mette del suo con una difesa troppo alta in cui l’attacco dell’Atalanta va a nozze.
Il regolamento infatti si esprime così sulla ripetizione di un penalty: “infrazione del portiere e/o del calciatore che esegue un calcio di rigore o ingresso in area prima dell’esecuzione di un calcio di rigore da parte di un attaccante o difensore che viene poi direttamente coinvolto nel gioco se il pallone rimbalza da palo, traversa o portiere“.
Sulla chiamata del rigore per il tocco di mano di Sala invece è evidente il richiamo del VAR.
Per Abisso il tocco era veniale anche perchè prima Sala devia il pallone con la gamba, la sfera si impenna e batte sulla mano del N°7 aquilotto.
Richiamato al VAR l’arbitro concede il rigore che inizialmente non aveva assegnato: Sala infatti ha già in partenza il braccio che aumenta il volume del corpo volendo frapporsi al tiro.
Per il resto una conduzione di gara normale e senza grossi patemi anche perché la sfida si incanala ben presto in una direzione.
In qualche circostanza fa indispettire i giocatori perché si trova sulla linea dei passaggi e viene urtato dal pallone dovendo quindi interrompere l’azione e far ripartire il gioco.
Giusta la gestione dei cartellini.