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Bastoni: “Juve prima big al Picco, sarà bellissimo”

Il difensore spezzino ha parlato in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

Simone Bastoni è sicuramente una delle note più positive di questo inizio di stagione dello Spezia.

Il difensore aquilotto, nonché spezzino doc, si è raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Ha parlato di sé ma anche del suo Spezia e del campionato che lo aspetta. Non sono mancati anche cenni al passato. Ecco le sue parole per la “rosea”:

 

IL RUOLO – “Il preferito resta il terzino sinistro, ma quando l’allenatore mi piazza a centrocampo non ci sono problemi”.

IL COMPITO – “Accontentare tutti gli amici che mi hanno chiesto un biglietto. È la prima grande squadra che si presenta nel nostro stadio finalmente aperto al pubblico. Sarà bellissimo”.

IL GOL A VENEZIA – “Era dal 2016-17 che non arrivavo a quota due in campionato. Quando ho visto arrivare quella palla, ho pensato solo “Ci provo”. Ed è andata bene”.

LA SCORSA VITTORIA – “È stata importantissima, anche perché abbiamo sconfitto un’avversaria diretta per la salvezza. Non ci siamo accontentati neanche nel finale, dopo il pari del Venezia. Abbiamo sempre creduto nel successo”.

LA GARA DI DOMANI –Meglio non pensare alla classifica e concentrarci sulla preparazione della gara. Il nostro obiettivo è fare le cose su cui lavoriamo in allenamento, presentarci con la nostra identità e, se poi dovesse andare male, imparare e migliorare. Immagino una Juve pronta a una reazione feroce. Però noi siamo galvanizzati da una sfida come questa. Io tra l’altro ero juventino da bambino, mi piaceva Del Piero e nella mia famiglia erano tutti bianconeri”.

ACCORGIMENTI – “Serve attenzione sulle marcature preventive, non perdere palle banali a centrocampo. La Juve è micidiale sulle ripartenze”.

DOPO LA JUVE, IL MILAN – “Ogni sfida è preziosa, anche perché noi non cambiamo atteggiamento. Cerchiamo di mantenere la nostra identità e di proporre il nostro gioco”.

DA ITALIANO A THIAGO MOTTA – “Abbiamo bisogno di tempo per conoscerci perché sono cambiati tanti giocatori. Di sicuro con Italiano il 4-3-3 era fisso mentre con Thiago Motta abbiamo già utilizzato sistemi differenti. Rispetto al passato ci moduliamo di più sugli avversari. Come l’anno scorso, capita che gli esterni offensivi stringano per lasciare spazio ai terzini. Quando serve, verticalizziamo subito sul centravanti. La duttilità tattica è preziosa, l’assetto del centrocampo può variare consentendoci di fare cose diverse e di sorprendere gli avversari”.

DUTTILITA’ – “Fin da ragazzino ho cambiato tanti ruoli. All’inizio da professionista ho fatto la mezzala, a Trapani Calori mi ha piazzato come quinto di sinistra nel 3-5-2. E poi Italiano mi ha inquadrato come terzino sinistro”.

LOTTA SALVEZZA – “Ce la giocheremo con le neopromosse. Poi vedremo se qualche altra squadra resterà impigliata nella zona bassa. Saranno decisivi gli scontri diretti”.

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