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Spezia-Torino, dopo l’impresa dell’Arena di Milano ora serve quella dell’Alberto Picco

Dall’Arena di Milano all’Alberto Picco: sessantasette anni dopo c’è la possibilità di scrivere nuovamente la storia

Spezia-Torino, che si affronteranno domani per la 37esima giornata del campionato di Serie A, per i tifosi spezzini è la partita che consacrò la formazione del Vigili del Fuoco della Spezia campione d’Italia grazie alla leggendaria vittoria conquistata contro il Torino. Era il grande Torino di MazzolaLolkOssola, Piola e di mister Pozzo. Quel Torino che vinse il campionato 1942/43 e poi i successivi scudetti dal 1946 al 1949, con nel mezzo appunto la sconfitta contro la formazione spezzina, prima della stage di Superga avvenuta il 4 maggio 1949. Eppure quel grande Torino si dovette inchinare davanti alla coriacea formazione spezzina.

Quel 16 luglio 1944 l’Italia era in piena guerra tra rastrellamenti, bombardamenti e morti ma è in quel triste contesto che si sviluppò la leggendaria impresa dei Vigili del Fuoco di La Spezia, che a bordo di una vecchia autobotte modificata per trasportare la squadra, furono in grado di compiere qualcosa di unico e irripetibile, sbaragliando la concorrenza fino a trovarsi di fronte il Grande Torino. Vittoria arrivata grazie alla doppietta di Angelini. La vittoria dei granata sul Venezia per cinque a due risultò ininfluente e per lo Spezia, anzi il 42° VVF Spezia, diventò Campione d’Italia.

A distanza di 77 anni il destino mette nuovamente di fronte lo Spezia ed il Torino. Questa volta, però, non c’è uno scudetto da giocarsi ma bensì la permanenza nel campionato di Serie A. Una permanenza che per il popolo spezzino ha lo stesso valore di uno scudetto vinto. La storia dei ragazzi del 1944 ci ha insegnato che non bisogna mai smettere di lottare e di sognare. Quei ragazzi sono scesi in campo tra mille difficoltà ma con un solo obiettivo in testa: quello di scrivere la storia dello Spezia. Ecco, questo è l’obiettivo dei ragazzi di Vincenzo italiano che domani hanno la possibilità di diventare immortali, proprio come i ragazzi del 1944.

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