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Penna in trasferta, Fefé: “Spezia in linea con gli obbiettivi, se la giocherà a viso aperto”

Il collega di sololalazio.it ci ha svelato i segreti dei biancocelesti. “Oltre ai soliti noti Immobile, Luis Alberto e Milinkovic-Savic è cresciuto tantissimo Marusic. Resta finora un campionato al di sotto delle aspettative”

Ancora una volta prima di un match di questa prima Serie A per lo Spezia ci affidiamo a un collega, grazie alla rubrica “Penna in Trasferta”, per farci raccontare come si sta vivendo il momento pre partita in casa degli avversari della squadra di Italiano.

In questo caso abbiamo interpellato Tommaso Fefé penna di sololalazio.it per “farci svelare” i segreti della Lazio di Simone Inzaghi.

All’andata la differenza di qualità si fece sentire più dell’inesperienza alla A dello Spezia. Che match ti aspetti all’Olimpico?

Proprio ricordando il match di andata mi aspetto un match combattuto. Lo Spezia ha messo in difficoltà chiunque in campionato quest’anno. E ora che la salvezza dista solo qualche manciata di punti proverà a farli il prima possibile, senza paura di nessun avversario. La Lazio dal canto suo non può permettersi di lasciare altri punti per strada quindi dovrà far valere il fattore casa e la propria qualità. Sarà una gara dura, secondo me.

Partita di ripresa post nazionali. Sicuramente la Lazio è più abituata alla cosa rispetto allo Spezia. Ne beneficerà?

Non necessariamente. La maggior abitudine ad avere impegni ravvicinati e giocatori impegnati in nazionale sarà compensata dal fatto di avere anche tanti elementi chiave meno freschi. Basti pensare alle trasferte in Bulgaria e Lituania di Immobile e Acerbi con l’Italia. Alla fine conterà la determinazione in campo nel voler andare oltre la fatica fisica per raggiungere il risultato. E sia Inzaghi, sia Italiano sono bravi a tirar fuori il meglio dai propri giocatori, anche in condizioni di difficoltà.

La Lazio potrà essere distratta dal “caso tamponi” o dalla vicenda del rinvio con il Torino e tutto quello che ne consegue?

Al contrario, credo che sarà  un fattore di maggiore carica. Tutto l’ambiente laziale, dai tifosi alla società, non ha affatto vissuto bene questi mesi in cui si è detto di tutto – spesso a sproposito, come hanno dimostrato le recenti sentenze – su questa vicenda. E anche i calciatori erano consapevoli di quello che stesse accadendo. Ad esempio, essere additato come untore non è stato affatto piacevole per Immobile. In questi giorni i fatti sono emersi per quello che in realtà erano e questa affermazione di verità può essere una scintilla per accendere la rabbia agonistica della squadra.

Cosa deve maggiormente temere lo Spezia dei biancocelesti?

Sulla carta la qualità tecnica dei singoli è maggiore in tutti i reparti. A parte i soliti noti Luis Alberto, Milinkovic, Immobile, quest’anno è Marusic che sta dando una maggiore spinta alla squadra. Negli ultimi due mesi soprattutto è andato in crescendo al livello di prestazioni e sulla fascia è una vera spina nel fianco. Chi giocherà dal suo lato avrà una brutta gatta da pelare per 90 minuti.

Di contro cosa pensi possa temere la Lazio?

La Lazio deve temere la spavalderia di chi non ha nulla da perdere. Lo Spezia giocherà senza la pressione del risultato, perché non è uno scontro diretto. Il gruppo ha dimostrato di essere compatto al cospetto di chiunque in A e proprio questa è la sua forza. Inoltre la velocità della manovra offensiva, che fa perno sulla fisicità di Nzola, può mettere molto in difficoltà la difesa della Lazio, che quest’anno non si è dimostrata proprio solidissima.

Come giudichi il campionato delle due squadre finora?

Quello della Lazio è stato, finora,  un campionato al di sotto delle aspettative. Dopo l’ottima annata dell’anno scorso, prima dell’esplosione della pandemia, tanti tifosi si aspettavano che la squadra potesse ripetersi. Invece il dispendio di energie per la Champions e il rendimento deludente di diversi elementi in rosa, hanno portato la squadra a doversi lanciare in queste ultime giornate alla rincorsa dei posti di vertice. Vedremo come finirà. Con un piazzamento tra le prime quattro, il giudizio può cambiare.

Lo Spezia invece è in linea con i suoi obiettivi. Sta dimostrando di non essere una meteora in Serie A e di poterci rimanere, proponendo anche una sua identità di gioco. A prescindere da come finirà la stagione, squadra, tecnico e società meritano già oggi un applauso per il lavoro svolto.

Personalmente  mi piacciono molto Luis Alberto e Sergej Milinkovoc-Savic…

E non sei il solo. Sono due cardini inamovibili per la squadra. Senza dubbio gli elementi di maggiore spicco nella rosa, insieme a Immobile. Ma se il centravanti molto difficilmente si muoverà da Roma, loro due sono da diversi anni sotto la lente di ingrandimento di tanti top club internazionali. In campo quando girano loro fanno sempre la differenza. Quest’anno lo spagnolo si sta facendo notare più in zona gol che non in rifinitura. Il suo score dice 8 reti e ancora zero assist. Dato decisamente clamoroso, da cui, in parte, dipende anche il calo realizzativo di tutto l’attacco rispetto agli anni scorsi. Invece il sergente, come lo chiamiamo qui a Roma, è fisicamente dominante in mezzo al campo. Forse l’unico difetto che dovrebbe ancora limare è quello, a volte, di cercare la giocata leziosa in situazioni in cui invece servirebbe il piede pesante. Ma resta un calciatore formidabile nella rosa biancoceleste.

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