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Italiano: “La difficoltà è la stessa in ogni categoria: creare empatia con il giocatore”

Il mister dello Spezia si confida in una lunga intervista a Tuttosport. “Venerdì ritrovare Prandelli sarà una forte emozione. Se mi salvo farò La Spezia – Portovenere a piedi: ci sarebbero migliaia di tifosi al seguito, non voglio negare loro questa gioia.”

Lunga intervista quest’oggi che Tuttosport ha dedicato a mister Vincenzo Italiano. Ve ne proproniamo qui alcuni passi:

PROTAGONISTA LO SPEZIA –E’ lo Spezia nel suo insieme il protagonista, non io. E’ qualcosa che stupisce, tutti ci davano per spacciati ancora prima che iniziasse il campionato e invece le nostre prestazioni e i nostri risultati destano stupore. Ma non sono certo io il protagonista assoluto: lo sono i ragazzi che lavorano con sudore e dedizione durante la settimana. E con loro tutti i componenti dello staff.”

PROCURATORE –Un vero e proprio procuratore non ce l’ho, ma è ovvio che quando si stilano i contratti c’è sempre bisogno di un esperto, diciamo di un avvocato di fiducia. Per quanto concerne il futuro non sono ancora stato contattato da nessuna squadra. Non nego che gli attestati di stima non siano piacevoli e che questo mestiere lo si fa per ambizione, ma per ora penso solo allo Spezia.

EMPATIA –La difficoltà è sempre la stessa in ogni categoria: devi creare empatia con i giocatori a tua disposizione. Convicerli che le tue idee sono funzionali al gruppo e ai giocatori stessi. Tocca all’allenatore scegliere l’approccio giusto: hai a che fare con professionisti che sanno loro per primi che a loro conviene avere successo.

MODELLI CALCISTICI –Sono stato folgorato dal Milan di Sacchi che dominava in Europa grazie a campioni che seguivano i dettami dell’allenatore. E poi il Barcellona di Guardiola, il Napoli di Sarri e le squadre di Zeman al loro massimo. Mi ha impressionato anche la Juventus del triennio di Conte: aggressività e organizzazione straordinarie. Squadre composte da grandi campioni, ma caratterizzate in maniera indelebile delle idee di calcio del proprio allenatore.

LA SFIDA A PRANDELLI –Sarà davvero troppo emozionante. A lui devo molto, quasi tutto. Fu il primo a darmi fiducia e schierarmi dall’inizio. Quel Verona nel ’98/99 fummo promossi in Serie A e l’anno successivo ci salvammo proponendo un bel calcio. Sì, assomigliavamo un po’ a quello Spezia. Non vedo l’ora di riabbracciarlo.

CONDIVISIONE –Abbiamo attraversato sia l’eccesso di entusiamo dopo un impresa che la depressione dopo un brutto K.O. Sappiamo che possiamo perdere e vincere contro chiunque e non ci facciamo condizionare. Gli alti e bassi li hanno tutti e poi sono sempre convinto che con l’assenza di pubblico questa sia una stagione davvero strana. Ogni elemento della società sa che dal proprio lavoro dipende il risultato della squadra. Con Meluso si è instaurato un forte legame umano e professionale. Coinvogliamo tutti nel lavoro. La filosofia di condivisione è quella di Guardiola nel discorso che fece ai dipedenti del Manchester City dopo aver vinto la Premier League.

“PREMIO” SALVEZZA –In caso di salvezza farò da La Spezia a Portovenere a piede. I tifosi me lo ricordano sempre: diventerebbe una processione pazzesca con migliaia di persone al seguito. Per questo non spreco un secondo del mio tempo, non voglio negare questa emozione a questa gente!

 

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