Il capitano delle Aquile ha saputo rialzarsi dopo un paio di brutte prestazioni sfoderando due grandissime prove e mettendosi alle spalle critiche apparse ingenerose e prive di riconoscenza
“Ormai è vecchio!” oppure “E’ lento e soffre gli attaccanti veloci“, ma anche “Il mercato di Gennaio è aperto, va ceduto” e quando andava proprio bene era un “Va bene al massimo per la panchina“.
Questi sono alcuni dei moltissimi commenti che hanno investito capitan Terzi dopo il derby perso con il Genoa.
Probabilmente la sua peggiore partita di quest’anno quando, entrato al posto di Chabot, ha procurato il rigore decisivo trasformato nel gol vittoria dei rossoblu da Domenico Criscito.
Alcuni hanno anche maliziosamente esultato per quell’ammonizione inflittagli dal Sig. Davide Massa in quella partita, ammonizione che in quanto diffidato ha fatto scattare la squalifica nella successiva gara interna con il Verona.
Lui ha incassato in silenzio e poi ha fatto quello che sa fare meglio: rispondere sul campo.
In fondo lui è il Capitano ed è uno dei leader silenziosi, ma carismatici dello spogliatoio.
Storia che si ripete
Già lo scorso anno quando era stato messo un po’ da parte per via delle grandi prestazioni di Erlic e Capradossi non ne aveva fatto un dramma.
Anzi, aveva sostenuto i colleghi di reparto più giovani e li aveva anche consigliati qualora ve ne fosse stato bisogno.
Poi con l’infortunio dell’ex difensore della Roma era tornato in campo da vero professionista senza fiatare e ha fatto quello che sei anni fa si era ripromesso di fare accettando la B con lo Spezia: portarlo in massima Serie A.
Ora si è ripetuto. E rientrato a Napoli e ha sfoderato una prestazione importantissima nella vittoria del “Diego Armando Maradona“.
Un salvataggio di testa sulla linea su Fabian Ruiz a Provedel battuto, tante chiusure e radoppi da ogni parte.
E dire che il “falso nueve” di Gattuso in partenza era il messicano Lozano, uno che fa della rapidità la sua migliore qualità.
Si è ripetuto ieri sera con una gara maiuscola da migliore in campo contro la Sampdoria e contro un attaccante come Keità che fa della progressione lanciato negli spazi la sua arma migliore.
Non proprio un giocatore lento insomma: ha sublimato il tutto con il gol del momentaneo 1 – 0, una rete in maglia bianca a tre anni di distanza dall’ultima e che torna in massima serie dopo otto stagioni.
Era l’annata 2012/2013 e vestiva la maglia della Robur Siena.
Scusali Claudio, non sanno quello che dicono…
Tanta acqua sotto i ponti è passata: 181 presenze e 5 reti solo in campionato, oltre 200 considerando tutte le competizioni, un grande impegno e una grande professionalità verso quella maglia che tanto amiamo.
Una partita o due sbagliate in fondo ci possono anche stare, l’impegno e l’amore che Claudio Terzi riversa sulla maglia “bianca”, quello invece è fuori discussione.
Insomma, a volte scusali Claudio perchè non sanno quello che dicono…