Sono bastate tre sconfitte consecutive per minare il sogno della salvezza. Ora, però, è il momento della verità

Se avete in mente di definire il momento dello Spezia con la classica parola “crisi”, sappiate che vi state sbagliando di grosso. La squadra anche ieri contro il Verona ha giocato un buon calcio, ha riversato sul campo ardore e furore agonistico, forse anche troppo nel caso di Chabot. Sarebbe ingiusto e ingeneroso gettare la croce addosso ad una squadra che non ha colpe.

Il progetto Spezia è stato costruito in fretta e fuori con l’arrivo di Meluso al posto di Angelozzi, che qui ha lasciato un ricordo indelebile del proprio lavoro. Lo stesso Meluso, in questi giorni salito prepotentemente sul banco degli imputati, ha dovuto costruire velocemente una rosa degna per affrontare il primo campionato della storia aquilotta in Serie A.

E’ vero, sono stati fatti degli errori ma ora è arrivato il momento di rimediare a certe valutazioni fatte in agosto. Ora è arrivato il momento di consegnare a mister Italiano almeno 5 elementi in grado di far fare il famoso salto di qualità alla squadra. Il club si assuma le sue responsabilità per non aver completato degnamente un organico forte ma non all’altezza di fronteggiare ogni tipo di situazione. Allo stesso tempo mister Italiano, che gode della fiducia di tutti, ha il dovere di trovare delle soluzioni magari modificando l’atteggiamento della squadra o il proprio assetto tattico.

Ora non è il momento della polemica, soprattutto social. Ora è il momento di stringersi attorno alla squadra che sta onorando la maglia e questa bellissima avventura chiamata Serie A. Una Serie A attesa 114 anni, quindi godiamoci questo lungo viaggio. Infondo siamo la Cenerentola.