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Maggiore, lo Spezia, la Serie A e quelle scelte controcorrente

Il “Golden Boy” dello Spezia a ruota libera

Si è raccontato in una lunga intervista ai colleghi di “Cronache di SpogliatoioGiulio Maggiore.

Il “Fante dé Spéza“, prodotto del Settore Giovanile dello Spezia e “gioiellino” della mediana delle Aquile di mister Italiano che tanto bene sta facendo in questo suo debutto in Serie A.

Uno le cui scelte sono state spesso, troppo, criticate, ma lui ha saputo smentire sia i detrattori sia che non è riuscito a capire il suo percorso calcistico e di vita.

C’è sempre stato chi diceva: ‘Eh, sì, il Milan lo ha mandato via, non è lui che ha scelto di mollare’. Oppure: ‘Farà cinque presenze in prima squadra con lo Spezia’. O magari: ‘Adesso che ha rifiutato la convocazione al Mondiale Under-20, per fare la maturità, figurati se lo richiamano’. A livello personale son soddisfazioni doppie. Ma non perché mi piace andare contro chi mi critica, semplicemente perché mi piace pensare di ‘essere arrivato’ comunque, nonostante abbia fatto determinate scelte che molti hanno giudicato come sbagliate. Poi sia chiaro, non mi sento assolutamente ‘arrivato’.

Voci che non si placano neanche ora che gioca in Serie A. Si sale di livello, salgono di livello anche i suoi detrattori.

Maggiore in Serie A? Non ci può stare. A fare cosa?” etc. etc. etc., ma anche in questo scorcio di prime 10 giornate di campionato e partite di Coppa Italia il classe ’98 ha risposto nel solo e unico modo in cui sa rispondere: sul campo.

«In Serie A le difficoltà le scopri e le capisci mano a mano, partita per partita. Ad esempio nell’ultima giornata: Milinkovic Savic che mi pressa, mi ruba il pallone, accelera e la Lazio segna. Allora lì ho pensato: ‘Ma come faccio a non aspettarmi che possa succedere una cosa del genere da un momento all’altro?!’. Mi ha impressionato il fatto che, secondo me, per come stava giocando la Lazio in generale, e quindi anche Savic, diciamo una partita gestita, senza spingere molto, quando lui ha voluto e ha deciso di farlo, è stato determinante.”

E’ lo stesso Maggiore però ad essere positivamente stupito dal rendimento in Serie A dello Spezia

A livello di squadra non mi aspettavo un gioco così dominante, contro praticamente tutte le avversarie che abbiamo incontrato, eccezion fatta per le prime giornate di inevitabile adattamento.

Anche a livello personale però non è andata per niente male questo primo assaggio di massima serie

“A livello individuale pensavo di soffrire di più dal punto di vista fisico, dove comunque sto lavorando e ho preso coscienza, anche lì, delle mie potenzialità. In generale, ciò che mi ha impressionato di più è che qui, se vogliono, cambiano marcia quando gli pare e ti lasciano lì. Se ti rilassi mezzo secondo, qua ti mangiano. La differenza più grande con la B è questa. Se penso a Theo Hernandez, contro di noi, partita normale la sua, poi prende parte, non lo fermi più e fa gol. Come dicevo prima, Milinkovic, ma anche Calhanoglu, finora, sono i giocatori che mi hanno impressionato di più».

Idee chiare anche su cosa poter migliorare

«Vorrei essere più determinante in termini di gol, aspetto che secondo me mi è un po’ mancato l’anno scorso, quando invece ho dato, credo, un buon contributo con gli assist. Sicuramente voglio segnare il mio primo gol in Serie A, perché, sì, in Coppa Italia è bello, ma non c’è paragone

Da Montepertico allo Spezia fino all’interessamento del Milan. I tour in Francia e scandinavia con compagni come Cutrone e Locatelli. Dopo pochi mesi la scelta drastica e controcorrente e Maggiore torna allo Spezia. Settore Giovanile, Torneo di Viareggio da protagonista e Di Carlo che lo lancia in Serie B da giovanissimo. Il momento in cui ci si poteva sentire arrivati, il momento in cui ci si poteva sentire calciatori, ma non Maggiore.

Tanti interessamenti intorno al “Golden Boy” spezzino, tante voci, tanti discorsi, ma alla fine Maggiore è ancora qui a difendere i colori della squadra della sua città.

L’unico momento in cui la situazione si è complicata un pochino è stato nel 2017-2018. Si parlava di rinnovo, ma non si riusciva a trovare un accordo, anche se la mia volontà è sempre stata quella di continuare con lo Spezia. Nel mercato estivo seguente forse sarei potuto andare via, ma arrivò il nuovo direttore sportivo, Guido Angelozzi, che tenne durò e alla fine trovammo l’accordo ed oggi sono qui a parlare da calciatore aquilotto di Serie A

“Ci è voluto un po’. Credo sia tutto figlio di un’annata stranissima, tra Covid, sosta lunga, rientro in campo, partite ogni tre giorni. Finita la stagione, abbiamo subito dovuto pensare a quella nuova che è iniziata dopo pochissime settimane. Non c’è stato il momento per godersi e gustarsi quanto di grande avevamo fatto. Ma ogni tanto ripenso a dei momenti come quel salvataggio sulla linea di Vignali contro il Frosinone e penso: ‘Pazzesco!’. Non so nemmeno dire se tutta la città credesse realmente che un giorno lo Spezia sarebbe potuto arrivare in Serie A. Ci siamo andati vicini per vari anni, giocando i Play-off. E invece… Gli ultimi due mesi della scorsa stagione sono stati incredibili”

Tra pochi mesi ci sarà l’Europeo Under-21 e Maggiore appare tra i papabili per la fase finale aspettando la chiamata del C.t. Nicolato

«Dal momento che il torneo sarà diviso in due tranches, credo saranno fondamentali i mesi da qui a marzoCi sono molti giocatori che potrebbero far parte della rosa. Io ho saltato solamente l’ultimo raduno per infortunio, ma ho sempre fatto parte del gruppo fin dall’inizio. Però, ad esempio, il mio compagno di squadra Pobega che arriva e alla prima convocazione gioca e fa doppietta, sicuramente sarà un concorrente in più. Spero di far parte dei convocati assieme anche a Luca Ranieri».

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