Francesco Pio Esposito , premiato questa sera durante l’intervallo di Spezia-Sampdoria come miglior giocatore delle Aquile della scorsa stagione (LEGGI QUI), ha definito il suo periodo allo Spezia come una tappa cruciale nel suo percorso di crescita calcistica. Intervistato da DAZN nel corso del format On Board, l’attaccante di proprietà dell’Inter ha ripercorso i momenti più significativi vissuti in maglia bianca, sottolineando come i due anni in Liguria abbiano segnato l’inizio concreto della sua carriera tra i professionisti.
“I due anni a La Spezia sono per me indimenticabili perché sono stati fondamentali per la mia crescita, per il mio inizio, e sono stati due anni in cui ho avuto un po’ le mie prime volte: il primo gol tra i professionisti, l’esordio tra i professionisti”.
“Il premio di miglior giovane della Serie B è stato un’emozione che porterò sempre con me,” ha dichiarato Esposito, che nella scorsa stagione ha ricevuto un importante riconoscimento individuale a testimonianza del suo impatto nel campionato cadetto. Un traguardo che ha suggellato l’esperienza spezzina, caratterizzata da esordi importanti e dal primo gol tra i grandi, passaggi determinanti per un giovane attaccante alle prime esperienze con il calcio dei “grandi”.
Particolarmente toccanti sono state le parole dedicate a Luca D’Angelo, l’allenatore che lo ha seguito durante il secondo anno allo Spezia, e a tutto l’ambiente che lo ha accolto. “Mi hanno fatto sentire a casa”, ha spiegato Esposito, attribuendo a quella serenità e fiducia ricevute il merito di avergli permesso di spiccare il volo e realizzare il sogno di tornare all’Inter, club nel quale è cresciuto calcisticamente. “Il mister è stato molto importante per me, tutti i miei compagni di squadra e tutte le persone dello Spezia che mi sono state vicine, mi hanno fatto sentire a casa in quei due anni.” ha detto Pio Esposito.
Un passaggio curioso ma rivelatore riguarda anche la genesi della sua celebre esultanza ispirata a Braccio di Ferro, un gesto diventato il suo marchio distintivo. “È nata con Petko Hristov, il mio Capitano allo Spezia”, ha raccontato. I due condividevano lunghe sedute in palestra dopo l’allenamento e, scherzando sui progressi fisici ottenuti, si sono inventati quell’esultanza diventata virale. La prima volta fu in una partita delicatissima contro il Venezia, quella che sancì la salvezza all’ultima giornata della stagione 2023/2024 senza dover passare dalla lotteria dei Play-Out.
Il passaggio allo Spezia ha rappresentato per Esposito molto più di un semplice prestito: è stato un periodo di trasformazione, maturazione e scoperta. Oggi il centravanti è tornato a vestire la maglia dell’Inter con una consapevolezza diversa, arricchito da due stagioni in cui ha gettato le basi per il futuro e in cui si è legato a doppio filo a una maglia, a una squadra e ha un popolo che lo ha “adottato” e che lo considererà sempre un po’ un suo figlioccio. Alla Spezia Pio sarà sempre a casa, per tutta la vita.