Domenica entrarà nella “Hall of Fame” dello Spezia, il secondo Aquilotto a cui il Club di via Melara ha riservato questo onore dopo mister Sergio Carpensi. E’ atteso a La Spezia domani Francesco “Francolino” Fiori, indimenticato e indimenticabile attaccante dello Spezia, nonché uomo dei derby. Dopo La Nazione anche Il Secolo XIX ha fatto una chiacchierata con lui. Ecco l’estratto della sua intervista.
«Torno al Picco dopo oltre 20 anni, e ci torno contro una della più acerrime rivali dello Spezia già ai miei tempi e anche prima. Lo Spezia aveva programmato questo premio bellissimo già qualche anno fa, ma venne bloccato tutto causa Covid. Aspettavo la partita giusta per tornare, invece è stata la partita giusta a convocare me».
I GOL NEI DERBY PIU’ SENTITI – «Con la maglia dello Spezia ebbi la rara fortuna di segnare sempre contro le squadre notoriamente ostili per i nostri tifosi, leggi appunto Pisa ma anche Carrarese e Livorno. Memorabile la vittoria all’Ardenza con 5.000 tifosi aquilotti sugli spalti».
LA GARA DI DOMENICA – «Ha un bel peso anche se mancano 9 giornate, non è decisiva ma è sicuramente pesante. Se vinci accorci a 3 punti e tutto si rimette in gioco».
LE ALTRE AVVERSARIE – «Va data un’occhiata alla quarta con punti importanti che si potrebbero allungare, anche se sono di parte ribadisco che per la qualità che stanno esprimendo meriterebbero di andare su tutte e tre senza play-off».
LA SFIDA DI ALLORA – «Ero emozionato perché per me era il primo derby al Picco, per di più in diretta Rai Sport, pronti via colpii la traversa e Igor segnò il gol dell’1 a 0, sempre nel primo tempo Beltrame fecce uno splendido cross e insaccai di testa, perdendo pure una lente a contatto, nella ripresa chiudemmo la sfida con una mia fucilata da lontano, proprio sotto la curva ospiti».
LA SFIDA PRECEDENTE IN SERIE C2 – «Due anni prima, in C2, diedero quella curva ai pisani, e fu un grosso errore. Iniziò la gara e quasi sfiorai la rete, ma girandomi verso il centrocampo vidi un segnalinee sdraiato per terra, e capii che la partita sarebbe finita lì».
IL ‘PICCO’ DI ALLORA – «In quei tempi era difficilissimo per chiunque passare nel nostro stadio: il Picco ribolliva anche se eravamo in C, c’erano tre spettatori ogni seggiolino a quei tempi non c’erano i controlli di oggi».
LA SOMIGLIANZA FISICA CON LAPADULA – «Fisicamente gli assomiglio anche un po’, brevilineo e agile, non penso che sia troppo vecchio se penso che io feci 30 gol dando il meglio in maglia bianca dai 33 ai 36 anni, nel Cagliari ha giocato poco, deve solo trovare la migliore condizione per sbloccarsi con le sue qualità realizzative, sono sicuro che farà qualcosa di importante».
PIO ESPOSITO – «Gioca con la fame come diciamo noi, ha assimilato come tutti i suoi compagni lo spirito giusto per indossare quella maglia e malgrado sia giovanissimo dimostra già grande determinazione.»