Lunga e interessante intervista realizzata quest’oggi dai colleghi de Il Secolo XIX al portiere aquilotto Bartlomiej Dragowski. Ecco le risposte più interessanti dell’estremo difensore polacco.
SULLA SCORSA STAGIONE – «Il finale di campionato è stato amaro: evidentemente più di qualcosa non ha funzionato e credo che nei mesi successivi ognuno di noi abbia avuto modo di analizzare i vari aspetti. La retrocessione è stata un duro colpo da assorbire, anche per come è arrivata, ma ora dobbiamo lasciare i fantasmi del passato alle spalle e pensare solo a quello che possiamo fare oggi per rialzarci. Il passato non lo possiamo cambiare, il futuro invece possiamo costruirlo insieme».
INIZIO DI CAMPIONATO DIFFICILE – «Anche la passata stagione le formazioni appena retrocesse avevano trovato difficoltà, questo perché la Serie B è un campionato davvero complicato, dove tutto può succedere in ogni partita, indipendentemente dall’avversario che si ha davanti. C’è grande aggressività, grande intensità e bisogna adattarsi alla svelta. Per noi, oltre al campionato, ci sono stati tanti aspetti nuovi: nuovo mister, nuovi compagni, le partite casalinghe a Cesena. Inoltre era inevitabile dover fare anche i conti con le scorie per la retrocessione arrivata nello spareggio contro il Verona».
L’AMALGAMA CON I NUOVI COMPAGNI – «Abbiamo lavorato molto bene fin dai primi giorni di ritiro e a dimostrarlo c’è tutto un pre campionato senza sconfitte, nonostante avversari di categorie superiori. Poi è chiaro che abbiamo dovuto fare i conti con un avvio difficile, ma penso anche che avremmo meritato di avere qualche punto in più in classifica, anche gli episodi non hanno mai girato a nostro favore».
IN SERIE B CONTA L’ATTEGGIAMENTO – «In Serie A ci sono campioni conosciuti in tutto il mondo e sai benissimo che in ogni momento, al minimo errore, questi possono farti male. In B magari ti trovi davanti un calciatore giovane, ma con tutta la carriera davanti e con tanta fame, che è pronto a mangiarti per mettersi in mostra: l’atteggiamento è ancora più determinante in questo campionato, a prescindere da chi hai davanti».
LA CONDIZIONE FISICA – «Mi sento bene. Abbiamo lavorato molto fin dal ritiro con gli allenatori Lorieri e Battara e con il passare delle giornate sento che la condizione fisica sta sempre migliorando».
MERCATO E IMPEGNO – «Io sono un calciatore dello Spezia e devo pensare a far bene con questa maglia addosso. Non credo che il mercato abbia influito nel mio lavoro, perché io ho sempre e solo pensato a farmi trovare pronto per giocare. Chi è rimasto, ha voluto mettersi in gioco per cercare di rialzarsi insieme al club ed è quello che stiamo cercando di fare ogni singolo giorno, partita dopo partita: a volte i risultati possono non esser quelli sperati, ma assicuro che l’impegno qui non manca mai e tutti lavorano sodo per il bene della squadra».
CONCENTRATI SUL PISA – «Onestamente al momento l’unico pensiero è il derby che giocheremo contro il Pisa. Sappiamo quanto conta per la città e non dobbiamo pensare ad altro: davanti a noi c’è solo la partita di domenica e dobbiamo farci trovare prontissimi, mettendo in campo cuore, grinta e le nostre qualità».
LA NAZIONALE – «L’esonero del mister? Si tratta di scelte che fa la federazione e nelle quali non mi permetto di entrare. Personalmente devo essere sempre pronto, a prescindere da chi sia il CT della Nazionale. Conosco molto bene Michal Probierz e grazie a lui ho iniziato a giocare tra i grandi in Polonia ai tempi del Jagiellonia».