Il dirigente di lungo corso traccia un profilo di Alvini con cui ha lavorato alla Reggiana
Intervistato dal Quotidiano Sportivo, il dirigente di lungo corso Doriano Tosi si è soffermato su Massimiliano Alvini, tracciandone un dettagliato profilo.
SU ALVINI. “E’ uno che non molla mai, ha personalità e sa organizzare bene la squadra. E’ da dieci e lode, va supportato nel lavoro. Arriverà allo Spezia molto carico”.
SUL PASSATO. “Lo seguivoquando allenava l’AlbinoLeffe, mi intrigava. Gli proposi la Reggiana in D dopo l’esonero con i seriani e accettò nonostante a mio avviso potesse trovare occupazione in C. Poi venimmo ripescati e facemmo l’impresa con un budget contenuto. Alvini è una persona che se ha una squadra da sei la fa rendere sette. Fu bravissimo a dare entusiasmo, ci davano come club di metà classifica, ma ci stabilizzammo nelle zone alte. Poi arrivò il Covid e la Figc, usando la media ponderata, ci valutò come migliore seconda per la disputa dei playoff. Battemmo il Bari e andammo in B”.
SULLA RETROCESSIONE. “Avevamo poco tempo, scegliemmo di tenere i giocatori che avevamo in C. Riuscimmo a reggere bene fino a gennaio, poi iniziammo a perdere e e arrivò la retrocessione. Io avrei voluto confermare Alvini, ma non accettò”.
LE QUALITA’ DI ALVINI. “Lavora dalla mattina alla sera, ha personalità ed è uno stratega, conosce la categoria. E’ un martello a volte un po’ folkloristico, ma fa presa sui giocatori. Vale di più del percorso che ha fatto, ho avuto tanti allenatori importanti: Pioli, Prandelli, Zaccheroni, De Biasi. Alvini è sicuramente molto in alto nella lista di gradimento”.
SUL GIOCO. “Gli piace essere propositivo, poi dipende dove si trova. La squadra andrà costruita con lui, poi chiaramente anche lui sa che si deve adattare”.