Letteralmente inventata da Irrati la seconda ammonizione e quindi l’espulsione di Ampadu
Non convince per niente la direzione di Irrati al “Picco“: se è vero che il rigore assegnato alla Lazio, pur molto fiscale, ci può stare, sono molte altre le decisioni che non convincono subendo passivamente e in modo reverenziale il blasone di biancocelesti nei confronti dello Spezia.
Andiamo ora ad analizzare gli episodi:
USCITA DRAGOWSKI SU IMMOBILE – Tutto regolare con il portierone polacco che prende prima il pallone salvando un gol e poi entra in contatto con il centravanti della Lazio.
RIGORE LAZIO – Rivisto anche al VAR il rigore c’è: Ampadu va per entrare sul pallone, ma tocca prima Felipe Anderson e poi la sfera. E’ un rigore molto fiscale, ma come se ne assegnano molti altri in questo campionato di Serie A. Giusta l’ammonizione e non il rosso, da questa stagione c’è la regola della depenalizzazione, per il gallese. Il tutto nasce però da una grave uscita a vuoto di Nikolaou.
ESPULSIONE AMPADU – Grave errore di Irrati che estrae il secondo cartellino giallo e quindi il rosso nei confronti di Ampadu per un presunto fallo su Zaccagni quando, semmai, è l’attaccante della Lazio a entrare a gamba tesa in maniera pericolosa sul gallese. Arriverà la squalifica e sarà un’assenza pesante nel match di sabato prossimo in casa della Sampdoria.
AMMONIZIONI – Corrette quelle a Gyasi, Cataldi e Marcos Antonio.
CONTATTO WISNIESKI-ZACCAGNI – La Lazio chiede un altro rigore per un contatto in area tra Wisniewski e Zaccagni, ma il contatto è lecito ed è giustoi lasciar proseguire.
CONTATTO PATRIC-EKDAL – Nella ripresa sull’unico spunto di Maldini l’ex rossonero mette in mezzo dalla sinistra in area di rigore un pallone su cui si avventa Ekdal che viene toccato da dietro Patric. Al replay il tocco del difensore spagnolo sul centrocampista svedese dello Spezia è minimo, ma c’è: i dubbi rimangono.
Per tutti questi motivi il voto di Irrati per la redazione di CalcioSpezia non può che essere 5.