Tecnico camaleontico che ha cambiato quattro moduli nel corso della gara capendo i momenti e gestendo al meglio le possibili difficoltà dei suoi ragazzi. Tre punti pesanti per la sua prima vittoria sulla panchina dello Spezia
E’ vero il ritorno al 3-5-2 di Leonardo Semplici non ha pagato contro l’Inter in un primo tempo più di sofferenza per lo Spezia. Il neo tecnico aquilotto aveva voluto provare a schierare Shomurodov insieme a Nzola per dare maggiore peso all’attacco, ma l’uzbeko aveva sbagliato il “grip” così spesso e volentieri scivolava sul terreno del “Picco” non riuscendo a essere in partita.
Anche la mossa di mettere Zurkowski a “soffocare” Brozovic fonte del gioco interista non ha dato i suoi frutti, ma già al 20° la correzione portando più alto Agudelo e in mediana il polacco.
Poi all’intervallo i cambi che hanno di fatto rivoltato la partita: Ekdal e Maldini per Zurkowski e Shoma. Ritorno al 4-2-3-1 con Ekdal che ha “spento” Brozo e Maldini che ha trovato il suo secondo gol con la maglia dello Spezia sbloccando la partita su splendido assist di Nzola.
Una scelta coraggiosa quella di Semplici visto che in panchina c’era anche Verde, ma lui ha puntato sul rampollo di casa Milan e la fiducia nel ragazzo, che finora non aveva convinto, è stata ripagata.
Quando poi Simone Inzaghi ha fatto quattro cambi in una volta sbilanciando la squadra in avanti l’immediata contromossa di Semplici è stata quella di passare al 4-3-3 con l’inserimento di Kovalenko. Anche in questo caso mossa azzeccata visto che alle fine l’ucraino ha dato ulteriore equilibrio alla fase difensiva e poi si è andato a prendere il rigore del successo trasformato dal solito Nzola.
Anche Kovalenko sembra un altro in questo momento, rivitalizzato dal nuovo allenatore l’ex Atalanta entra in campo con un piglio diverso non sembrando più quel giocatore molle che si vedeva in precedenza.
E alla fine, anche se solo per gli ultimi minuti più i 6 di recupero, l’ennesimo cambio con l’uscita di Maldini e l’inserimento di Wisniewski per dare centimetri e forza fisica alla retroguardia, diventata a cinque, per spegnere sul nascere il possibile forcing interista.
Insomma Semplici ha letto sicuramente molto bene la gara, molto di più del collega Simone Inzaghi e ha confermato quando di buono si diceva prima del suo arrivo allo Spezia. Un allenatore camaleontico che non si focalizza su un modulo solo, ma cerca di tirare il meglio fuori da ogni giocatore che si trova a disposizione anche nel corso della stessa partita. La vittoria sull’Inter ne é solamente l’ennesima riprova.