Ecco la seconda parte dell’intervista rilasciata dal tecnico aquilotto a La Gazzetta dello Sport.
L’ESONERO A UDINE – “Mi ha lasciato un po’ così”.
L’EVOLUZIONE DI DE PAUL – “E’ stata un’evoluzione tutta sua, dal punto di vista umano e calcistico. C’era chi, anche in società, lo bollava come mezzo giocatore invocandone la cessione. Poi l’abbiamo visto…”.
IL BELLO DELL’ANNO AL CHELSEA – “Innanzitutto l’esperienza con Sarri, che mi ha arricchito. E poi il confronto con un calcio diverso, la mia prima avventura in un grande club e tutto ciò che comporta un anno vissuto all’estero”.
IL MANCATO APPRODO ALLA JUVE CON SARRI – “Per forma mentis, non mi guardo indietro. E se succede, è solo per fare tesoro delle esperienze vissute”.
IL PASSATO DA PROFESSORE COME AIUTO NEL DIALOGO CON LA SQUADRA – “Sono due cose completamente diverse. In un’aula di università il contesto è differente come il linguaggio e i contenuti. Ci sono poche cose trasferibili dall’università al campo”.
IL VALORE DELLE PAROLE – “Le parole non sono tutte uguali: andrebbero utilizzate nel modo corretto per relazionarsi con gli altri”.
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