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Pecini: “Voglio un sabato sera da tifosi con un “Picco” incandescente!”

Lunga intervista al Direttore Sportivo dello Spezia: “Quella con la Lazio è una delle partite più complesse. Noi abbiamo ritrovato Antiste, mentre su Nzola decide Thiago Motta. Il futuro? Ne parleremo a maggio, anche dopo aver capito cosa succederà al TAS di Losanna.

Intervistato dal collega Napoletano per Il Secolo XIX il Direttore Sportivo dello Spezia Riccardo Pecini ha fatto il punto della situazione in casa aquilotta dopo la sconfitta con il Torino e in attesa dell’importantissimo scontro del “Picco” di sabato sera contro la Lazio.

CI SERVE UN SABATO SERA CON UN “PICCO” INCANDESCENTE – «Potrei rispondere battere la Lazio e fare quei punti che ci mettono al sicuro. Ma dico soprattutto ci serve il nostro stadio, il Picco, la sua passione, le sue misure, le difficoltà che crea agli avversari. Ci serve un sabato sera da tifosi».

LE MISURE DEL PICCO E LA PASSIONE DELLA GENTE – «Il Picco ha le sue misure, ma spesso non offre punti di riferimento; è stretto e dopo la riga laterale trovi subito la gente. Molte squadre, pur giocando bene, ci hanno messo un po’ a prendere le misure. E’ la passione della gente che fa il tutto, che lo rende elettrico e differente da altri. E’ meno aperto di altri, si chiude a riccio. Può essere un vantaggio per noi».

LAZIO – «Se leggi i nomi ti rendi conto di casa sia la squadra di Sarri, del potenziale. E’ una delle partite più complesse, ed è per questo che ci serve l’appoggio della gente, un Picco pieno».

IMMOBILE – «Non l’ho mai trattato, è un giocatore che non è mai entrato nel mio raggio d’azione».

K.O. CON IL TORINO – «Ci sono un paio di presupposti da chiarire: Juric sta facendo un ottimo lavoro con Vagnati. Il Toro ha grandi margini di miglioramento e se li fanno lavorare, il prossimo anno possono ambire all’Europa. Sono una squadra che gioca un ottimo calcio e che ci ha sorpresi nell’azione del rigore iniziale, che ha indirizzato tutta la partita. Detto questo, non eravamo affatto rilassati, bravi loro e con una squadra dalla grande qualità, organizzazione e fisicità».

UN TEMPO REGALATO – «Nel secondo la squadra si è ritrovata ed ha fatto partita, cercando di rientrarci. Ma avevamo avuto una settimana difficile, tra Covid e incertezze di condizione fisica di alcuni giocatori; questo forse ha distratto o creato psicologicamente una situazione d’incertezza».

ANTISTE, STRELEC e NZOLA – «Siamo tornati da Torino sapendo che Antiste è vivo, e sta bene; che Strelec può dare una mano nel finale di stagione. Nzola? Deve essere il mister a decidere se impiegarlo o meno. Noi avevamo parlato con l’attaccante multandolo per quanto accaduto contro l’Inter, ma poi sceglie Motta cosa fare, ed è giusto così»

I RISULTATI DI GENOA E SALERNITANA – «Due settimane fa, parlando del calendario con alcuni miei collaboratori, avevo evidenziato come la Salernitana potesse abbozzare una rimonta. Leggendo le loro dichiarazioni e vedendo come giocavano , si capiva che consideravano i 6 punti dei due recuperi, quello di Udine ed il prossimo con il Venezia. Questa consapevolezza e la grinta di Nicola l’hanno spinta a tentare la risalita, non facile ma possibile».

UNO, DUE O AL MASSIMO TRE PUNTI – «Per noi uno, due o magari tre. Io mi baso sempre sull’ultima non sulla terz’ultima per fare media. Oggi, con questa classifica, la realtà è che a noi serve provare a fare punti in qualunque partita, per metterci al sicuro e vedere quello che succederà negli scontri diretti. Ma il calcio italiano ha sempre dato una certezza: nelle ultime giornate quelle che sono in fondo, aumentano la media punti. C’è un classico colpo di coda, ogni anno. Non importa se contro squadre più o meno motivate. Devi solo farti trovare al posto giusto, nel momento giusto, ed aspettare».

UN ALTRO MIRACOLO PER DAVIDE NICOLA? – «Non credo sia un caso che abbia ribaltato le stagioni di Crotone, Genoa e Torino nei passati campionati: vediamo cosa succede da qui alla fine».

IL PAPA’ ALDO PECINI E IL MODENA – «Gli ho fatto i complimenti per aver portato il Modena in Serie B, ma ci siamo sentiti onestamente poco».

PROGRAMMI FUTURI – «Decideremo solo a salvezza raggiunta e anche dopo aver capito cosa succederà al Tas di Losanna».

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