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Sterling, il trascinatore inglese ad Euro2020 partito dal nulla ora sogna Beckham

L’uomo del giorno: l’attaccante ha segnato le uniche due reti ai gironi dell’Inghilterra regalando il pass per gli ottavi

Su una mano il pallone, sull’altra una valigia piena di sogni. Raheem Sterling sta letteralmente trascinando l’Inghilterra ad Euro 2020. La sua è una di quelle storie partite da lontano ma soprattutto dal nulla. Nato in Giamaica, suo padre fu assassinato quando lui aveva due anni e la madre lo lasciò con la nonna e la sorellina partendo per la Gran Bretagna con l’obiettivo di regalare una vita migliore ai figli. Quando pioveva a Kingston, Sterling usciva a giocare a calcio tra le pozzanghere insieme agli amici. Quelle corse, quei passaggi e quei dribbling se li portò in Inghilterra dove si trasferì all’età di cinque anni. Di studiare non ne voleva sapere, tantomeno di ascoltare gli insegnanti. Così lui che voleva solo uscire a calciare quel pallone che era diventato il suo migliore amico, sognando un giorno di seguire le orme del suo idolo Ronaldinho, venne cacciato dalla scuola. Ma gli sforzi della madre, che faceva le pulizie in hotel e studiava all’università, e i sacrifici della sorella, che quando lo chiamò il QPR gli faceva compagnia sugli autobus verso gli allenamenti partendo alle 3 del pomeriggio e tornando alle 11 di sera, lo fecero rimettere in riga.

Non voleva sprecare quanto gli altri stavano facendo per lui. Non voleva buttare al vento una carriera sul nascere. Così le gioie più grandi le ottenne segnando una doppietta con la nazionale under 16 due mesi dopo che un professore gli aveva pronosticato che non sarebbe mai diventato un calciatore. Quel senso di rivalsa verso chi non avrebbe puntato un centesimo sul giovane Raheem misto al senso di gratitudine verso chi per vederlo realizzato  invece aveva sacrificato la sua vita, lo spinsero a far avverare quei sogni. Sterlingvive grazie al calcio, sua madre e sua sorella ora hanno una vita molto più tranquilla. Prima gli anni a Liverpool, poi quelli a Manchester dove con il City ha vinto tre campionati inglesi. Ora l’Inghilterra che gli ha dato lo spazio e il tempo per realizzare la propria fortuna ne trae i frutti. Il gol alla Croazia, quello alla Repubblica Ceca. Ha segnato le uniche due reti della Nazionale d’oltre Manica, ma tanto è bastato a strappare con un squadra tutt’altro che impeccabile il pass per gli ottavi come primi nel girone. Ora, dopo le 16 reti con la maglia dei tre leoni, fissa l’obiettivo di superare David Beckham, fermo a 17. Sognando Beckham, l’ennesimo traguardo di una carriera da urlo.

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