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Maggiore: “Vedere Ibra temerci: lo Spezia ha fatto qualcosa di unico!”

Le parole del capitano dello Spezia a Il Secolo XIX: “Behrami ti innervosisce di mestiere, Palacio invece un signore. A Torino mi sono adattato a fare il terzino. Che emozione la fascia di capitano!”

Dopo le parole di ieri rilasciate a Tuttosport Giulio Maggiore è quest’oggi ancora protagonista di un’intervista sulle pagine dell’edizione spezzina de Il Secolo XIX.

PRIMA VITTORIA DI UDINE –Conveniva farsi sentire in mezzo al campo, ti vedono giovane, sono campioni. Ho cercato io De Paul in un paio di interventi, ci siamo scontrati, un modo per dire che io e i ragazzi non eravamo lì in gita

 

CAPITANO A SAN SIRO –Quando ho saputo che avrei giocato e non c’era Claudio Terzi, ho pensato alla fascia, poi in mezzo al campo davanti ai 2 metri di Donnarumma e a due mani giganti ho sospirato. Emozioni, la A stava entrando dentro di noi.

 

CORONAVIRUS –Al rientro dal raduno dell’under 21 ero positivo, non ci voleva, mi ha frenato anche fisicamente, sono tornato contro l’Atalanta ma non stavo benissimo“.

 

L’UNICA PERFORMANCE SOTTOTONO CON LA LAZIO –All’andata a Cesena. Ero furioso, Milinkovic-Savic non se l’è neanche sudata quella giocata, sbagliai, ma mi ripresi subito.

 

NAPOLI, BEHRAMI E PALACIO –A Napoli, nel momento più difficile, siamo venuti fuori. Giochi con il Genoa e hai davanti gente come Behrami che ti innervosisce, di mestiere. Ma non è tutta così: a fine gara contro il Bologna, per esempio, mi ha chiesto di scambiare la maglia Palacio; tenendomi venti minuti a raccontarmi di quanto ci stava seguendo e che bella squadra eravamo. Una persona splendida”.

 

TERZINO CON IL TORO –Me lo chiede Italiano, siamo in dieci praticamente dall’inizio, lo faccio volentieri, mi adatto ma ci posso stare su quella linea.

 

PRESA DI COSCIENZA –Il pomeriggio che battemmo il Sassuolo, ecco quella partita ci ha dato tanta consapevolezza. Poi il turno dopo, la magia del successo sul Milan. Ecco, se giochi una partita così perfetta, concentrata, se segnano due spezzini, come me e Bastoni, se tutto fila liscio e magnificamente, se senti durante la gara uno come Ibrahimovic che scuote in inglese i suoi insultandoli e teme noi, lo Spezia, hai fatto qualcosa di unico. È stata la partita più incredibile della mia carriera.

 

PUNTI FONDAMENTALI –I pareggi con Benevento e Parma sono stati fondamentali, abbiamo reagito nel momento in cui un’altra squadra avrebbe perso la bussola.

 

GOL PESANTI –Contro il Crotone abbiamo avuto il coraggio di riproporre palla in area a tempo scaduto e sul 2-2 appena raggiunto. Con forza.

 

PARI INTER –Loro erano un treno in corsa, hanno giocatori che determinano la vittoria di un campionato, Hakimi, Barella, Lukaku e altri. Li abbiamo retti, pari storico anche quello.

 

RISCHIO RETROCESSIONE? –Un solo dubbio, non aver chiuso la pratica al Ferraris quella sera con la Samp; mi sono detto, speriamo di non esserci andati a complicare tutto contro Torino e Roma, invece tutto risolto.

 

A CHI NON DIRE GRAZIE? –A un certo punto c’erano due dirigenti allo Spezia che non credevano in me e nel rinnovo; stavo per partire per cifre irrisorie, cambiando il mio futuro. Se lo Spezia ricaverà da una mia cessione tanto lo deve ad Angelozzi.

 

LO SPEZIA DEL FUTURO –Questa squadra inizierà una stagione del tutto nuova, perché anche giocare con il pubblico al Picco sarà diverso. Ma ci sia riadatta velocemente. Qui il calcio si ama!

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