La Serie B si mette al servizio del talento. Questo il messaggio centrale emerso ieri dall’evento organizzato dalla Lega di Serie B a Coverciano, dedicato alla valorizzazione del settore giovanile e alla costruzione di un sistema che sappia riconoscere e coltivare le qualità dei calciatori del futuro.
Tra gli interventi più significativi, quello di Alberto Bollini, commissario tecnico dell’Under 19 azzurra, che ha messo in luce il valore formativo della B: «È un campionato competitivo, perfetto per far crescere i nostri ragazzi», ha detto. L’allenatore ha spiegato che un prestito nella cadetteria può offrire un salto di qualità, soprattutto sul piano agonistico.
Il focus è tutto sul talento, inteso non solo come dote naturale, ma come attitudine da educare e affinare. Bollini ha ricordato l’esempio di Lamine Yamal, enfant prodige del Barcellona, sottolineando come l’ambiente che lo ha circondato abbia saputo valorizzarne l’estro. «Servono contesti che incoraggino il dribbling e l’errore, non solo la fisicità», ha affermato. Secondo il tecnico, serve riscoprire il coraggio tecnico nei vivai, puntando su giovani che osano, anche a costo di sbagliare.
In questo senso, ha elogiato Niccolò Fortini, classe 2006 in prestito dalla Fiorentina alla Juve Stabia, già protagonista in Serie C: «È uno dei giocatori con più dribbling tentati, ha grande personalità. È cresciuto molto». Un esempio concreto di come l’esperienza nei campionati professionistici possa accelerare lo sviluppo dei giovani talenti italiani.
Bollini ha poi condiviso con la platea un’idea educativa di calcio, in cui l’allenatore non è solo un tecnico, ma anche un formatore. Ha citato Miroslav Klose e Diego Simeone come modelli di etica professionale da trasmettere ai ragazzi: «Sono esempi di mentalità vincente quotidiana, li nomino spesso ai miei giocatori».
Tra gli ospiti dell’incontro anche Andrea Stramaccioni, che ha riflettuto sul valore formativo della Serie B sia per i calciatori che per gli allenatori. «Inzaghi ha fatto un grande lavoro a Pisa. L’etichetta di tecnico da B va superata», ha affermato. Poi un passaggio sulla sua esperienza nelle giovanili della Roma, dove fu lanciato da Bruno Conti: «Mi ha protetto e insegnato l’importanza della continuità con i ragazzi. Figure così servono ancora oggi».
L’iniziativa della Lega B vuole essere un manifesto per il futuro del calcio italiano, centrato su una filiera virtuosa che parte dai vivai e si sviluppa attraverso campionati realmente formativi, capaci di mettere in evidenza i talenti e prepararli al salto nel grande calcio. E se in passato nomi come Verratti o Florenzi hanno trovato spazio proprio nella cadetteria, il messaggio è chiaro: il domani della Serie A comincia qui, nella B.
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