In vista della gara di domani tra Spezia e Cosenza, il quotidiano Il Secolo XIX ha raccolto il parere di alcuni tifosi.
Quest’ultimi, tenuto conto anche dell’avversario che ha già incassato l’aritmetica retrocessione in Serie C, si aspettano da mister Luca D’Angelo un turnover volto a salvaguardare i big della rosa in vista degli imminenti playoff:
Nik Maccione – “Il Cosenza va superato con la consapevolezza di essere più forti i risultati poco brillanti delle ultime gare non devono mettere in discussione il cammino straordinario fatto da agosto a oggi. Occorre giocare con convinzione e consapevolezza dei propri potenti mezzi”.
Maurizio Sergi – “Non dobbiamo snaturare il nostro gioco. Bisogna assolutamente vincere e conquistare il terzo posto con pressione alta senza rischiare infortuni. Lascerei a riposo Salvatore Esposito, sperando che non abbia complicazioni, al suo posto proverei Pietro Candelari, entrato bene contro la Cremonese”.
Marika Sani – “Visti gli ultimi risultati e alcuni infortuni bisognerebbe mettere a riposo alcuni ragazzi che sono stati protagonisti per quasi tutto il campionato. Proverei in difesa a far esordire Salva Ferrer, oltre a Benvenuto e Giorgeschi. Con il sostegno del tifo a caricare la squadra”.
Umberto Sciumbata – “Senza Salvatore Esposito non andiamo da nessuna parte, spero che si riprenda poi arrivare terzi e trovare il Palermo anche no, secondo me i siciliani giocheranno la finale, meglio trovarseli allora con il ritorno al Picco”.
Umberto Morlacchi – “In via Prione, Salvatore Esposito a un tifoso che gli chiedeva notizie sul suo recupero ha risposto dubbioso… mi fido delle scelte del mister, meglio non rischiare altre pedine importanti in vista dei play off”.
Alberto Rossi – “Chi sarà il numero 1 negli spareggi? Martedì potrebbe essere l’occasione di un turnover, poi D’Angelo deve chiedere ai calciatori una prova esemplare senza però rischiare ulteriori infortuni. Sembrare più deboli in questa fase può essere una strategia, l’importante è non esserlo per davvero. Penso che alla fine arrivare quarti e non terzi non sarebbe un dramma, l’importante non è perdere una battaglia, ma vincere la guerra, anche perché magari la squadra che ne esce da avversaria come quarta alle semifinali è più abbordabile di quella che ne esce come terza”.