Padoin nella ‘Hall of Fame’: “Premio dedicato a Paolino Ponzo per ciò che è stato e ha rappresentato”

L'autore dello storico gol alla Juventus entra nel club delle leggende dello Spezia: "A tutti quelli che vidi piangere di gioia quel pomeriggio di giugno."

Nicola Padoin venerdì sera iscriverà il suo nome nella “Hall of Fame” dello Spezia Calcio dopo quelli di Sergio Carpanesi e Francesco “Francolino” Fiori diventando a tutti gli effetti una leggenda del Club di via Melara. Lui che una leggenda nel cuore dei tifosi delle Aquile lo è diventato definitivamente un afoso pomeriggio di giugno, precisamente il 10 giugno del 2007 allo stadio Olimpico di Torino con l’ormai famoso “gol con una gamba sola che affossò la Juventus al 90° e permise allo Spezia di vincere per 2-3 qualificandosi a un’insperato Play-Out dove poi ottenne la salvezza nel doppio confronto con l’Hellas Verona (LEGGI QUI).

Oggi Padoin ricopre il ruolo di Responsabile Organizzativo del Settore Giovanile dello Spezia Calcio. Schivo, riservato, altamente professionale l’ex centrocampista aquilotto è intervenuto sulle pagine dei colleghi de Il Secolo XIX. Queste le sue parole in vista della serata celebrativa di venerdì sera.

«Entrare nella ‘Hall of Fame’ dello Spezia? Da una parte un piacere immenso, dall’altra il pensiero a tutta la squadra che vinse il campionato nel 2005-06 e che poi si salvò nello spareggio con il Verona un anno dopo. Avrebbero meritato tutti questo riconoscimento. Il gol entra nella leggenda e dentro c’è un po’ della mia di storia e del modo di interpretare il calcio».

UNA DEDICA SPECIALE – «A Paolino Ponzo su tutti, a chi è stato ed a ciò che ha rappresentato. Poi a tutti i miei compagni di allora. A tutti quelli che quel pomeriggio vidi piangere dopo la rete, ad una città che, a finestre aperte nel pieno di giugno, fu un boato solo dopo che la palla sfilò in rete. A me e a miei sacrifici, e con essi ai miei genitori e alla famiglia».

UN GOL LEGGENDARIO – «Mi è capitato più volte che ragazzini vengano con i genitori a firmare contratti o ad espletare pratiche in sede e il padre dica al figlio chi ero io e che racconti quel gol. Fa piacere, vuol dire che hai lasciato qualcosa nei ricordi di tanti».

IL RICORDO DI UN POMERIGGIO SPECIALE –  «VenivaMo dalla sconfitta con il Treviso alla penultima e con i tifosi che alla ripresa erano venuti a Santo Stefano a contestare. Ci trasferimmo in ritiro a Torino, fu una settimana delicata con un comunicato stilato dalla squadra, con me, Paolino e Nicola promot ori, che scuoteva l’ambiente interno. Poi la partita, Del Piero e Trezeguet davanti, il gran caldo, la necessità di vincere, il pensiero che qualcuno non so come l’avrebbe risolta. Non immaginavo dovessi essere io. E’ la partita più incredibile che un calciatore come me possa giocare, anche perché avevamo addosso la stanchezza di un anno. Poi il gol, tu che non realizzi, i mille messaggi una volta sul pullman, il ritorno alla Spezia dove tutti ma proprio tutti hanno visto cosa hai fatto».

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