Francesco Pio Esposito è l’indiscusso trascinatore dello Spezia in questa stagione. Centravanti classe 2005, capocannoniere della Serie B con 13 gol a suo attivo, ma senza calciare rigori e con ben sette legni colpiti, ossia il giocatore che in cadetteria ne ha centrati di più. In vista della sfida di domenica al “Picco” contro il Catanzaro dell’altro capocannoniere Iemmello è intervenuto ai microfoni del collega Fabio Bernardini sulle pagine de La Nazione. Ecco un estratto della sua chiacchierata.
“Spezia nel cuore per sempre, voglio riportare le Aquile in Serie A. La Famiglia e gli amici sono i miei punti di riferimento, ma il successo non mi cambierà”.
ENFANT PRODIGES – “È un grandissimo orgoglio, credo sia il frutto del lavoro svolto in questi anni, passato anche attraverso momenti bui. Determinante il contributo di mister D’Angelo che mi ha dato grandissima fiducia fin dal primo momento, quest’anno lo sto ripagando“.
PIEDI PER TERRA – “Il mio obiettivo è restare sempre la stessa persona, sono un ragazzo molto umile che fuori dal campo ha le abitudini di sempre. Quando torno a Brescia sono solito frequentare i miei amici del quartiere e, ovviamente, i miei familiari“.
VALORI DELLA FAMIGLIA – “Con i miei fratelli Salvatore e Sebastiano abbiamo sempre avuto un forte legame, ci siamo sempre fatti forza l’uno con l’altro. E i nostri genitori, pur non navigando nell’oro, non ci hanno mai fatto mancare niente, insegnandoci il valore di non dimenticare mai i sacrifici fatti. Loro sono sempre stati super presenti: in genere vengono un week-end a Spezia e un altro a Empoli a seguire Sebastiano“.
CARATTERE – “Sono un ragazzo umile, molto socievole, mi piace passare del tempo con gli amici. Amo la musica e la discoteca. Differenze con Salvatore? Mio fratello è più istintivo, io più riflessivo“.
L’AMICIZIA NEL MONDO DEL CALCIO – “Nel mio percorso all’Inter ho avuto tanti amici: Di Maggio, Aleksandar Stankovic, Tommaso Ricordi, Enok e anche nello Spezia ho legato con tutti, in particolare con Candelari, Bertola e Kouda. I miei migliori amici sono il bresciano Simone Cortese e il campano Luigi Muollo“.
SE NON AVESSE FATTO IL CALCIATORE – “Mi sono diplomato da privatista come geometra, ma se non avessi fatto il calciatore sarei stato un ultras, sono molto fissato con i cori dei tifosi di tutte le squadre. Qui, peraltro, ho conosciuto molti ragazzi della curva. Il mio hobby principale è la palestra: faccio pesi quasi ogni giorno“.
IL RAPPORTO CON I TIFOSI – “Il campionato scorso è stato difficile, però io sono anche tifoso oltreché calciatore, per cui so benissimo come la gente viva i momenti. Dopo il gol con il Venezia è scattato qualcosa, si è creato un legame forte con la gente che avverto sempre, anche dopo il rigore sbagliato contro la Juve Stabia. Indimenticabile il coro che mi hanno fatto dopo la doppietta contro la Carrarese. Quando il “Picco” intona il mio nome è adrenalina pura, una carica incredibile e motivo di orgoglio“.
LE CITTA’ A CUI SI SENTE MAGGIORMENTE LEGATO – “Ovviamente Catellamare di Stabia, poi sono molto affezionato a Brescia, ci ho vissuto 13 anni, ho tantissimi amici e la mia famiglia. E poi Spezia perché è stata la città delle mie prime volte: l’esordio nel professionismo, il mio primo gol tra i ‘grandi’, perfino la mia prima patente“.
IL FUTURO E I RICORDI – “Anche tra una decina d’anni sarà impossibile dimenticarmi di Spezia e della sua gente, non dimenticherò mai da dove sono partito. Quando si diventa aquilotto lo si è per sempre!“.
IL SOGNO SERIE A – “Ci ho creduto fin dal primo secondo perché siamo una squadra che può vincere tutte partite, non ho mai avuto paura di dirlo e lo ripeterò sempre. Mi piacerebbe fare tanti gol quanti ne servirebbero per andare in Serie A“.
PIO ESPOSITO Vs. IEMMELLO – “Prima del match di andata Pietro mi venne a fare i complimenti, sarà una bella sfida con un attaccante molto forte, confido a riguardo molto nei nostri difensori che sono i più forti del campionato. Il Catanzaro è una squadra forte e solida, ma noi possiamo vincere contro tutti“.