Licenziamento di Eduardo Macia: la causa resta in sospeso

L'ex dirigente dello Spezia attende la prima udienza per la sua causa contro il licenziamento disciplinare, mentre le parti sembrano lontane da un accordo.

eduardo macia

La controversia legale tra Eduardo Macia, ex dirigente dello Spezia Calcio, e il club ligure prosegue senza sviluppi significativi. La causa contro il licenziamento disciplinare, notificato lo scorso luglio e formalizzato ai primi di agosto, è attualmente ferma presso il Tribunale della Spezia, competente per la questione. La prima udienza, necessaria per avviare l’iter giudiziario, non è ancora stata fissata.

Il percorso legale

I legali di Eduardo Macia hanno confermato, come riportano i colleghi de Il Secolo XIX, di aver rispettato i termini per impugnare il licenziamento, presentando il ricorso entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento. Le memorie difensive sono state depositate presso la Cancelleria Lavoro del tribunale spezzino da uno studio associato di Soverato, che assiste l’ex Chief Football Officer.

Il prossimo passo sarà stabilire la data della prima udienza, prevista non prima del prossimo anno. In questa sede, come da prassi, il giudice tenterà una conciliazione tra le parti, cercando di evitare il prosieguo del dibattimento. Tuttavia, le tensioni emerse pubblicamente rendono improbabile una soluzione bonaria. Lo stesso Macia si è dichiarato determinato a difendere le proprie ragioni, aumentando le difficoltà di un accordo.

Le posizioni in campo

Mentre i rappresentanti legali dell’ex dirigente hanno fornito alcune spiegazioni sulla situazione, il club spezzino mantiene il silenzio assoluto. La proprietà americana dei Platek segue attentamente l’evolversi della vicenda, consapevole dei rischi finanziari legati a un eventuale esito sfavorevole. Nel caso in cui il giudice dovesse dichiarare infondati i motivi del licenziamento, lo Spezia potrebbe essere condannato al pagamento di un risarcimento.

Va sottolineato, però, che il licenziamento di Macia, essendo stato formalizzato come dirigente, esclude il rischio di reintegro nel suo ruolo all’interno del club.

La controversia rappresenta un ulteriore grattacapo per la dirigenza dello Spezia, impegnata a gestire non solo le dinamiche sportive ma anche le implicazioni legali di una disputa così delicata. Le prossime mosse dipenderanno dall’esito dell’udienza preliminare, che potrebbe confermare l’impossibilità di una conciliazione e aprire la strada a un lungo processo.

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