D’Angelo si racconta: “Legatissimo alla famiglia e ai miei giocatori, ma non loro amico”

Intervista al condottiero dello Spezia: "La gente di La Spezia è legata moltissimo alla propria città e alla propria identità. Uno spezzino è felice di essere uno spezzino!"

Bella a lunga intervista al condottiero dello Spezia mister Luca D’Angelo pubblicata quest’oggi sulle pagine de La Nazione a firma di Fabio Bernardini. Ecco le dichiarazioni del tecnico aquilotto.

LA FAMIGLIA –Mia mamma Flora ha 85 anni, una donna straordinaria alla quale mi ispiro. Dopo la scomparsa di mio papà Nicola quando io avevo solo 6 anni, lei sostenne grandi sacrifici per me e mio fratello Carmine, non ci fece mancare nulla. Ogni volta che torno a Pescara la vado ovviamente a trovare e, in un colpo solo, distruggo tutti i sacrifici culinari, approfittando degli ottimi piatti che mi cucina“.

LA SCUOLA – “Ragioneria, ma non è stata una scelta mirata al futuro. Ho sempre avuto l’idea di fare il calciatore“.

Sono nato in via Aterno, un quartiere popolare non semplice, lontano dal centro di Pescara. Io ero parte di un gruppo molto unito di amici, una cinquantina di persone che tutt’ora continua a sentirsi a distanza di anni. Un’adolescenza tranquilla, mi sono sempre sentito molto protetto“.

LA MOGLIE E LE FIGLIE – “Ho conosciuto mia moglie Grazia al mare a Pescara nel 1999; quest’anno sono 25 anni che stiamo insieme. Siamo stati fidanzati un anno e poi ci siamo sposati. Mia moglie è un avvocato, una donna molto forte e fondamentale per me. Ho due splendide figlie: Nicole di 21 anni, che studia Economia e Maria Sole di 11 anni che frequenta la prima media. Siamo una famiglia felicissima“.

LA CITTA’ DI PESCARA – “Sono legatissimo alla mia città, è il mio buen ritiro nel quale ritrovo un po’ di tranquillità“.

GLI HOBBY – “Sono un divoratore di cinema e mi piace tantissimo leggere, a partire dai quotidiani, passando per i libri improntati all’attualità“.

I QUOTIDIANI SPORTIVI – “Sì se la partita va bene, meno quando le cose non vanno per il verso giusto perché voglio evitare di farmi condizionare dalle critiche“.

IL CARATTERE – “Sono una persona che affronta le cose con grande ironia, anche se sembro serio. Mi arrabbio pochissimo, non sono permaloso o rancoroso. Ma non sono il massimo della socialità, sono di poche parole, specie se non conosco le persone. Di sicuro sono una persona educata“.

VICINO AI GIOCATORI, MA NON AMICO – “Io ho una rapporto molto forte con i giocatori, cerco di stare loro vicino anche dal punto di vista umano, mi informo sulla loro vita. Loro sanno che possono contare su di me, però l’amicizia non la vedo, l’allenatore non si può fare condizionare dall’affetto. E poi c’è una differenza di età che ci distanzia“.

IDEE DI SINISTRA – “Non le nascondo, la mia famiglia proviene da quell’ambiente. Esprimo le mie opinioni nel rispetto di quelle degli altri, ho amici di tutti i fronti“.

SOPRANNOME “OMONE DI PESCARA” – “Mi è stato dato a Pisa. Tra orso e omone non vedo grande differenza, non sono un tipo filiforme“.

SCARAMANZIA – “È vero sono scaramantico, come lo sono tutti nel calcio“.

GLI SPEZZINI – La gente spezzina è legata moltissimo alla propria città e alla propria identità. Gli spezzini sono felici di essere spezzini, hanno uno spiccato senso di appartenenza, un tratto molto bello di una comunità. Spezia mi pare, poi, una città molto accogliente, vedo tantissime persone con culture diverse. Ho letto, a riguardo, che Spezia è porta di Sion“.

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